Oculistica

I movimenti oculari possono stimolare il recupero dei ricordi

RicordiStudio italiano scopre la connessione tra occhi e memoria

Occhi e memoria sono connessi: il movimento oculare accompagna il processo di formazione e di recupero dei ricordi. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sulla rivista Cognition, è un team di ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca e dell'Università di Zurigo (Svizzera), coordinato da Luisa Girelli e Luca Rinaldi. Secondo gli autori, il cervello umano ricorda con più facilità se immagazzina le informazioni organizzandole da sinistra a destra. Allo stesso modo, quando bisogna richiamarle alla mente, gli occhi si muovono nella stessa direzione.

Durante la ricerca, gli esperti hanno chiesto a 10 partecipanti di memorizzare una sequenza di numeri e, successivamente, di ripeterli nello stesso ordine.

Nel corso dell'esperimento, i volontari indossavano uno speciale tipo di occhiali, dotati del sistema a infrarossi EyeSeeCam, che registra i movimenti spontanei eseguiti dagli occhi durante il processo di archiviazione e di recupero delle informazioni. Questo ha permesso agli scienziati di scoprire che i soggetti ricorrevano a una determinata strategia visiva per cercare i dati nella memoria.

Gli esercici per ottenere Una Vista Eccezionale

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Questo incredibile programma di auto-aiuto per il rafforzamento della vista si basa sull'utilizzo di tavole a colori ideate dall'autore durante i suoi anni di studio come cromoterapeuta.

Ricerca iniziata durante un viaggio in Sri Lanka in cui l'autore ha dovuto far a meno delle lenti contatto che usava per sopperire ad una forte miopia di 8 diottrie.

In questo soggiorno ha scoperto il potere terapeutico dei colori per guarire i suoi occhi.

L'utilizzo di queste incredibili tavole di cromoterapia si sta sempre più diffondendo in Germania e in altri paesi: numerosi colleghi e colleghe dell'autore lo utilizzano volentieri e con successo nei loro corsi e nelle sessioni individuali.

L'Acanthamoeba può causare la cecità a chi usa le lenti a contatto

AcanthamoebaRischio cecità per milioni di persone che usano le lenti a contatto sciacquandole sotto il rubinetto di casa o indossandole in piscina. A mettere in pericolo la vista di chi utilizza questo tipo di dispositivi al posto degli occhiali è un parassita, l'Acanthamoeba.

Questo tipo di amoeba si annida nei tappi del lavandino, nei rubinetti della doccia e nelle piscine, e può provocare un'infezione dolorosa, che arriva a lesionare la cornea e, in casi gravi, porta alla cecità.

I sintomi sono un forte prurito agli occhi e la visione offuscata.

«Si tratta di un potenziale problema per ogni singolo portatore di lenti a contatto», afferma al 'Daily Mail' Fiona Henriquez, dell'University of West of Scotland (Uk), che lancia l'allarme sui rischi elevati per chi non osserva le minime regole igieniche nella pulizia delle lenti a contatto. «Il numero effettivo delle infezioni registrato ogni anno non è elevato - prosegue - ma possono essere letali per la vista.

Quest'infezione infatti è causata soprattutto da quelle persone che sciacquano le lenti sotto il rubinetto nel bagno di casa, le indossano sotto la doccia o frequentano le piscine.

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