Manipolazioni

Imponente attacco informatico russo ai danni del Pentagono

hacker russi entrano nei server del PentagonoFunzionari del governo degli Stati Uniti hanno riferito a NBC News che la Russia ha lanciato un “sofisticato attacco informatico” contro il sistema di posta elettronica non classificato del Pentagono, che è stato chiuso e messo offline per quasi due settimane.

Secondo i funzionari, la “sofisticata intrusione informatica” si è verificata intorno al 25 luglio e ha interessato circa 4.000 militari e civili che lavorano per il Joint Chiefs of Staff. Lo stato maggiore Usa.

Fonti di NBC News riferiscono che l’attacco informatico sembra abbia utilizzato una sorta di sistema automatizzato che rapidamente ha raccolto grandi quantità di dati e in un minuto ha distribuito tutte le informazioni su migliaia di account su Internet. Un metodo utilizzato spesso.

Gli hacker russi avrebbero coordinato il sofisticato attacco attraverso conti cifrati sui social media.

Non è chiaro se l’attacco sia stato lanciato su ordine del governo russo o condotto da singoli individui. Ma, data la portata dell’attacco, “è chiaramente il lavoro di un attore statale”, dicono i funzionari del Pentagono.

La UE vuole tassare tutte le foto

Unione Europea copyrightIl 9 luglio il Parlamento europeo voterà un testo di indirizzo sulla revisione del copyright.

Per pubblicare foto o video di opere d’arte o d’architettura contemporanea in spazi pubblici sarà necessaria l’autorizzazione “degli autori o di chi agisce in nome loro”.

Il divieto vale per gli usi “commerciali”.

Questo anche se si tratta di una foto propria: per utilizzare la vostra foto di un monumento in un qualsiasi spazio (Facebook ad esempio) che abbia a che fare anche indirettamente con un ricavo economico dovrete chiedere il permesso agli architetti o agli artisti le cui creazioni compaiano nella vostra inquadratura.

Si legge nei documenti UE: Freedom of panorama

On the “freedom of panorama” principle, such as the right to create and share images and photographs of public buildings, the text cautions that the commercial use of such reproductions should require authorization from the rightholder.

Ad esempio, un giornale o questo blog, dovrebbe chiedere il permesso (e pagare non si sa chi, probabilmente una sorta di SIAE) prima di pubblicare questa foto:

Julian Assange è da tre anni dentro un'ambasciata

Julian AssangeJulian Assange, fondatore e direttore di WikiLeaks, è rifugiato nell'ambasciata ecuadorena a Londra da tre anni. L'argomento centrale nella sua singolare incarcerazione riguarda la giustizia. Non gli è stato imputato alcun crimine. Il primo pubblico ministero svedese respinse le accuse di violenza sessuale nei confronti di due donne a Stoccolma nel 2010. Le modalità di accusa del secondo pubblico ministero svedese sono state, e sono tuttora, palesemente politiche.

Fino a poco tempo si è rifiutata di venire a Londra ad interrogare Assange, e solo in un secondo tempo, dopo essere stata quasi supplicata dal governo britannico, ha accettato. Adesso ha cancellato il suo viaggio.

È una farsa, sì, ma con serie conseguenze per Assange se solo osa mettere un piede fuori dall'ambasciata ecuadorena.

L'indagine degli Stati Uniti contro di lui e WikiLeaks - per il cosiddetto “crimine” di esercitare un diritto sancito dalla Costituzione degli Stati Uniti nel raccontare le verità sgradevoli - è “senza precedenti sia nella portata che nella sostanza”, secondo i documenti degli Stati Uniti. Per queste ragioni, Assange rischia di passare gran parte della sua vita nell'inferno di un supercarcere statunitense se solo abbandonasse la protezione dell'Ecuador a Londra.

Di fronte a questo, le accuse svedesi non sono altro che una farsa secondaria - dato che gli sms scambiati tra le due donne coinvolte, analizzati da avvocati, da soli basterebbero a scagionarlo.

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