Tendenze

Controllo totale delle masse: tutti microchippati alla nascita entro 10 anni

Neonati microchippatiDopo aver fatto le prove tecniche con i nostri animali domestici, sono pronti per il salto di qualità.

Gli increduli avranno un’altra decina di anni per dire che si tratta di una bufala e che noi siamo complottisti, paranoici e visionari.

Poi, quando verranno microchippati i loro figli, cambieranno il preamobolo e diranno qualcosa tipo: “Ma che male c’è, lo fanno per la salute dei nostri bambini, siete i soliti complottisti, paranoici e visionari”.

Veniamo ai fatti: Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, in una conferenza organizzata dall’Institute of Electrical and Electronic Engineers, ha detto che entro dieci anni i neonati riceveranno un tatuaggio contenente un microchip in grado di monitorare tutti i parametri vitali.

I dati potranno essere trasmessi direttamente allo smartphone dei genitori e dei pediatri per monitorare la salute dei bimbi in tempo reale [Fonte: Il Secolo XIX]

Avevamo già parlato di una proposta simile nel lontano 2012 (leggi qui) ma ora sembra che la proposta sia diventata ufficialmente una tappa del progetto mondialista di controllo totale delle masse.

I cibi animali causano le infiammazioni intestinali. La tendenza in Italia

Consumo carneSecondo i risultati di uno studio
pubblicato sulla rivista Nature una dieta troppo ricca di cibi animali può favorire la crescita di microrganismi legati alle infiammazioni intestinali.

In particolare secondo la ricerca una dieta basata su cibi animali induce l’aumento di microorganismo tolleranti alla bile e diminuisce i livelli di batteri che metabolizzano i polisaccaridi vegetali.

Una dieta ricca di cibi animali la forte presenza e l’attività di un batterio, Bilophila wadsworthia, favorisce una correlazione tra grassi alimentari, acidi della bile e la crescita di microrganismi capaci di favorire infiammazioni intestinali.

Eppure gli italiani consumano sempre meno frutta e verdura. A lanciare l'allarme è un'analisi della Coldiretti che rivela come gli acquisti di frutta e verdura degli italiani nel 2013 sono crollati scendendo al minimo da inizio secolo.

Secondo la Coldiretti la riduzione il consumo di frutta (-17%) ma soprattutto la verdura (-20%), rispetto al 2000 ed è stata progressiva ma con una forte accelerazione negli anni della crisi.

Secondo quanto riferisce la Coldiretti un frutto su quattro acquistati dagli italiani è la mela che si classifica come la preferita ma sul podio salgono anche le arance, che si classificano al secondo posto, e le pere mentre a seguire nella lista della spesa delle famiglie ci sono le pesche, clementine, meloni, uva e kiwi, tra quelli di produzione nazionale. Tra gli ortaggi e le verdure la star assoluta in tavola è la patata seguita dai pomodori, dalle insalate, dalle zucchine e dalle carote.

Il collasso economico e ambientale si sta avvicinando

Earth changesDa tutto il mondo spuntano segnali che riguardano una pesante tempesta in merito a penurie alimentari, idriche e costi energetici, in particolare gli studiosi sono concordi a posizionare questa data per il 2030. Questo è quanto è emerso e affermato poi dal capo consulente scientifico, John Beddington del governo britannico.

Questi fattori di accelerazione dei cambiamenti climatici porteranno ad un cocktail letale fra disordini sociali, conflitti internazionali e pesanti migrazioni di massa. In altre parole, un collasso economico e politico.

Nell’importante discorso, difronte a gruppi ambientalisti e politici il professor John Beddington, spiega che il mondo sta andando incontro a grandi sconvolgimenti entro il vicino 2030. Puntare ad una crescita, successo e sostenibilità economica per i paesi in via di sviluppo nei prossimi decenni è determinante per evitare l’esponenziale aumento della domanda di cibo, acqua ed energia nel corso dei prossimi due decenni, soprattutto oggi in un momento in cui anche i governi devono fare grandi progressi nella lotta contro il cambiamento climatico.

“Se non affrontiamo questo concatenarsi di cause ci possiamo aspettare grandi destabilizzazioni, con un aumento di disordini e potenzialmente notevoli ondate migratorie a livello internazionale, in fuga per evitare le carenze di cibo e di acqua”, spiega Beddington. Dopo che i prezzi degli alimenti per le principali colture come grano e mais sono recentemente saliti a picco quando la produzione non teneva il passo con la domanda, secondo Beddington, le riserve alimentari globali stanno diminuendo ogni anno del 50% e grande siccità o inondazioni potrebbero vedere crescere rapidamente i prezzi nuovamente. “Acqua e cibo, ma anche energia. Sono tutti strettamente collegati”, spiega Beddington. “Non si può pensare di trattare un fattore senza prendere in considerazione gli altri”.

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