Scienza

Gli umani non sono originari della Terra. Lo sostine Ellis Silver

AlieniI teorici degli Antichi Astronauti ci hanno proposto la possibilità estrema che una specie intelligente aliena abbia visitato il nostro pianeta migliaia di anni fa e che abbia in qualche modo modificato il nostro codice genetico, facendo compiere al genere homo un salto evolutivo che avrebbe richiesto milioni di anni. Ora, un ecologista statunitense in un nuovo libro avanza un'ipotesi ancora più ardita: gli esseri umani non proverrebbero affatto dalla Terra, ma si sarebbero sviluppati su un altro pianeta e poi trasportati qui. Le prove? Alcune nostre caratteristiche fisiologiche che mal si adattano al pianeta Terra.

Il dottor Ellis Silver è un ecologista attualmente impegnato nello sforzo di ripulire i detriti di plastica che affliggono l’Oceano Pacifico

Nel suo ultimo libro “Humans are not from Earth: scientific evaluation of the evidence”, il ricercatore propone una teoria sulla provenienza della razza umana davvero al confine con la fantascienza, in quanto ritiene che gli esseri umani potrebbero non essere originari della Terra, ma essere stati ‘portati’ dall’esterno decine di migliaia di anni fa.

A sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra. Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri umani e gli altri animali. Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.

Allarme internazionale per un agente patogeno dannoso

VirusCinquanta scienziati provenienti da 14 paesi hanno avvertito la Commissione Europea su una possibilità “reale e non ipotetica” di fuoriuscita di un agente patogeno dannoso da un laboratorio in Olanda.

Il gruppo, che comprende diversi premi Nobel, denuncia in una lettera al corpo sovranazionale a duplice uso, civile e militare, degli esperimenti che si stanno sviluppando all’Erasmus Medical Center di Rotterdam. Gli scienziati denunciano che sono alte le “probabilità che si può verificare” un incidente di laboratorio che può portare alla diffusione globale di un virus mutato e registrare milioni di decessi in poco tempo.

Infatti gli autori delle dichiarazioni di allarme globale per pandemia, citati dal giornale The Independent dicono che “l’impatto di questa diffusione globale potrebbe essere catastrofico. Esperimenti controversi riguardano il noto virus H5N1 dell’influenza aviaria, ma in questo caso vi è stato un cambiamento intenzionale, dicono gli scienziati che si sono avvicinati alla Commissione. “Il vostro obiettivo è quello di ottenere alcuni nuovi ceppi capaci di passare da uccello a uccello e da mammiferi agli esseri umani, come facilmente possa essere una infezione di influenza comune.

Il microbiologo Ron Fouchier e il suo team hanno ripetutamente infettato centinaia di furetti in laboratorio.

Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

Randy SchekmanLe principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata. Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.

La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al Guardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità.

Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al Gurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.

Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della Sera “Schekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) e l’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate comeLe Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focus e Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.

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