Scienza

Due macachi clonati nel nuovo centro per la clonazione dei primati di Shanghai

I macachi clonati Zhong Zhong e Hua HuaLa Cina ha creato a Shanghai un centro di ricerca sulla scienza del cervello che si concentra sullo studio della clonazione delle scimmie per promuovere l'industrializzazione di tale tecnologia.

Secondo i media il nuovo sito scientifico, progettato e sviluppato congiuntamente dall'Istituto di neuroscienze CAS(1) della Chinese Academy of Sciences(2) e dal governo locale, si occuperà della ricerca di modelli di malattie non umane, tecnologie di intelligenza neurologica e sviluppo della medicina. Il dottor Poo Mu-ming, direttore dell'istituto di neuroscienza CAS che ha collaborato al lavoro, ha affermato che la nuova struttura ha anche lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo di malattie cerebrali basate sulle tecnologie utilizzate nella clonazione delle scimmie.

La ricerca sulla clonazione delle scimmie aiuterà a diagnosticare e curare le malattie del cervello, come i tumori cerebrali. Potrebbe anche aiutare a sviluppare nuovi farmaci con la collaborazione di aziende mediche internazionali, ha affermato Poo. Il dottor Boqin Qiangn,(3) studioso dell'Accademia cinese delle scienze mediche, ha detto che l'istituzione del parco aiuterà i ricercatori a sfruttare meglio i vantaggi regionali per sostenere la ricerca nelle scienze del cervello.

Gli archeologi scoprono il pane che precede l'agricoltura di 4.000 anni

Sito archeologico Shubayqa 1In un sito archeologico nel nord-est della Giordania, i ricercatori hanno scoperto i resti carbonizzati di una piadina cotta dai cacciatori-raccoglitori 14.400 anni fa. È la più antica testimonianza diretta del pane trovato fino ad oggi, precedente l'avvento dell'agricoltura di almeno 4000 anni. I risultati suggeriscono che la produzione di pane a base di cereali selvatici potrebbe aver incoraggiato i cacciatori-raccoglitori a coltivare cereali, contribuendo così alla rivoluzione agricola nel periodo neolitico.

Un team di ricercatori delle Università di: Copenaghen, University College London e University of Cambridge hanno analizzato i resti di cibo carbonizzato prelevati da un sito di cacciatori-raccoglitori natufiani(1) di 14.400 anni - un sito noto come Shubayqa 1 situato nel Deserto Nero nel nord-est della Giordania. I risultati, pubblicati recentemente dalla rivista Atti della National Academy of Sciences, forniscono le prime prove empiriche per la produzione di pane:

"La presenza di centinaia di alimenti carbonizzati scoperti nei camini di Shubayqa 1 è una scoperta eccezionale, e ci ha dato la possibilità di caratterizzare le pratiche alimentari di 14.000 anni fa. I 24 resti analizzati in questo studio mostrano che gli antenati selvatici di cereali domestici quali orzo, monococco e avena erano stati macinati, setacciati e impastati prima della cottura. I resti sono molto simili a focacce non lievitate identificate in diversi siti neolitici e romani in Europa e in Turchia. Così ora sappiamo che i prodotti simili al pane sono stati prodotti molto prima dello sviluppo dell'agricoltura.

Nuovo studio sul ‘rilassamento’ della materia soffice

Ricercatore in un laboratorio scientificoDa una collaborazione tra il Cnr e il gruppo Procter and Gamble (P&G) nasce una tecnica innovativa per studiare il comportamento di una vasta categoria di materiali, dai tessuti biologici a prodotti di largo consumo come detergenti e alimenti

Prodotti di uso quotidiano come shampoo e dentifrici, alimenti come yogurt e maionese e ancora tessuti biologici, come quelli epiteliali, sono esempi di ‘materiali soffici’, con proprietà intermedie tra lo stato liquido e quello solido.

Una tecnica innovativa, messa a punto tra Napoli e Cincinnati (Ohio, USA) da una collaborazione tra ricercatori dell’Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi (Spin) del Cnr di Napoli, il gruppo Procter&Gamble, l’Università Federico II di Napoli e la University of Cincinnati aiuta a comprendere come si muovono e si organizzano nel tempo le particelle che compongono questi materiali: si tratta della Differential Variance Analysis (DVA), una tecnica che consente di misurare e visualizzare l’evoluzione della microstruttura nel tempo.

Il nuovo metodo è descritto in un articolo pubblicato su ‘Scientific Reports’, rivista del gruppo ‘Nature’.(1) “La natura ‘ibrida’ e le peculiarità dei materiali soffici, percepibili anche al tatto, derivano dai moti collettivi delle particelle che li costituiscono. Questo processo, noto col nome di rilassamento strutturale, può ora essere visualizzato e misurato in maniera semplice e diretta”, spiega Raffaele Pastore (Spin-Cnr).

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