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Il concetto di personalità virtuale
Il concetto di personalità virtuale o di entità virtuale parte dall'ipotesi che ciò che conta sia il comportamento risultante dal corretto funzionamento del programma nel rispondere a domande.
L'approccio teorico segue lo schema della “black box” ovvero ci si prefigge la costruzione di una “scatola nera” in grado di rispondere ad una serie pressoché infinita di input.
DOMANDA ==> PROGRAMMA ==> RISPOSTA
Allo stato attuale delle conoscenze questo approccio sembra a molti il più robusto sia in termini teorici che applicativi. Infatti consente di utilizzare un discreto numero di strumenti software già elaborati e l'impatto psicologico si è dimostrato, in situazioni analoghe, ben accettato.
L'obiettivo operativo consiste nel configurare la reazione della black box in modo tale da somigliare il più possibile allo stile di reazione della persona da sintetizzare.
In fondo la percezione che noi abbiamo della personalità di un individuo non è altro che l'insieme delle sue reazioni rispetto ai quotidiani stimoli esterni: le sue opinioni, il modo di esprimerle, il suo modo di rapportarsi con noi, con gli estranei, con gli eventi che scorrono.