Coscienza

Progetto Montauk: Al Bielek sostiene di aver viaggiato nel tempo

Al BielekMembro del famoso “Philadelphia Experiment” Al Bielek ha raccontato il suo viaggio nel futuro: secondo lui, per circa sei settimane ha vissuto nel 2137 e poi nel 2749.

Egli conferma le sue parole descrivendo gli eventi che si verificano in questo momento. Secondo i ricordi di Bilek del futuro, il mondo a breve sarà regnato da un Nuovo Ordine Mondiale e ci sentiremo gli effetti devastanti del cambiamento climatico. E non è tutto.

Progetto Montauk – una serie di esperimenti governativi segreti degli Stati Uniti, che sono stati effettuati nella città di Camp Hero, vicino alla città di Montauk (New York). Lo scopo del progetto era quello di creare un arma psicologica e fare delle indagini sulle proprietà dei campi elettromagnetici super resistenti per i viaggi nel tempo, teletrasporto e creare oggetti mentali.

Bilek dice di aver partecipato al Philadelphia Experiment. il 13 agosto 1943 era a bordo della nave cacciatorpediniere DE 173, che scomparve misteriosamente nel corso della giornata.

Secondo Bilek, si svegliò in ospedale, accanto a suo fratello Duncan Cameron, dove trascorse sei settimane per riprendersi da un infortunio per radiazioni, che aveva ricevuto durante l’esperimento.

I medici del futuro utilizzarono un trattamento di vibrazioni e apparecchi di illuminazione.

In televisione tutto il tempo c’erano notizie e programmi educativi.

Si accorse che a causa del cambiamento climatico globale sul pianeta c’erano stati un gran numero di cambiamenti geografici che iniziarono prima del 2025.

Vittorio Marchi: il ruolo dell’essere umano nell’universo

Il ruolo dell’essere umano nell’universoCome e quando, da studioso di fisica, sono passato dalla “scienza” alla “coscienza”?

Osservando che la materia, ovvero il fondamento della visione meccanicistica della realtà, che si credeva “solida”, densa, compatta e intangibile, perdendo la sua consistenza materiale, si trasformava sempre di più in un Pensiero.

Quando?

Considerando che noi fisici, ricercatori di un settore come quello del campo della fisica quantistica, confortati dagli studi delle neuroscienze, abbiamo scoperto al Cern di Ginevra che la “nuova sostanza primordiale”, base della formazione dell’universo, non è la “materia” (di cui si diceva sopra), bensì l’Informazione. Un Campo di Coscienza Universale, interamente intelligente.

Un “Campo Energetico Unificato”, come lo definisce oggi la fisica e che un tempo, circa 5000 anni fa, il mistico indicava con il nome di “Akasha”. Il maestro è stato un libro, a lungo cercato, e poi il suo autore, grande amico di Enrico Fermi, che ha pensato bene di passarmi il “testimone”. Il punto di riferimento è stata la “caduta del mito di Dio e della Creazione”, determinata dal punto di incontro tra il misticismo orientale e la fisica quantistica.

Finché la fisica non è scesa nei meandri del mondo subatomico, non è stato possibile comprendere le Sacre Scritture, e in particolare quelle dei testi himalayani. Quando invece è discesa nelle profondità dell’invisibile, ho scoperto che tempo e spazio perdevano di significato. La verifica mi è stata data dal fatto che il misticismo orientale ha percorso questa strada partendo dall’invisibile, mentre la scienza occidentale è partita dal grossolano del mondo materiale o visibile per incontrarsi con essa sul piano del “sottile”.

Inevitabile, certo, che i pensieri meno ordinari che esprimo nei miei libri e nelle conferenze abbiano creato problemi in ambito accademico. La psicoscienza e in particolare la psicofisica hanno scoperto una novità piuttosto dura da digerire. La fisica quantistica sta dimostrando che quel mondo naturale che si credeva così materialmente reale sta svanendo nella “irrealtà” della sua consistenza fisica. E cosa fanno i nostri più illustri leader del conservatorismo scientifico per correre ai ripari? Dicono che la materia solida è qualcosa di stabile e che le regole che si applicano al mondo subatomico non si applicano al mondo macroscopico newtoniano.

Come interpreta la realtà il nostro cervello

Come interpreta la realtà il nostro cervelloLa stragrande maggioranza dell’umanità è convinta che il mondo “esterno”, così come ce lo rappresenta il nostro cervello, corrisponda alla realtà.

In effetti non è assolutamente così ed è molto semplice da comprendere per qualsiasi nostro lettore.

Prima di indagare su che cosa sia la “Realtà”, riassumiamo brevemente come si forma la sua rappresentazione mentale nel nostro cervello.

Dobbiamo partire dalla materia, cioè dalla sostanza di cui è costituito tutto l’Universo e quindi anche il nostro corpo, cervello compreso.

Più avanti vedremo che anche la materia non è la realtà ultima, ma per ora sarà il nostro punto di partenza.

La materia è fatta da atomi, cioè da particelle infinitesime, invisibili anche al microscopio elettronico, a loro volta costituiti da particelle più piccole ancora.

Un atomo è formato da un nucleo centrale costituito da protoni (di carica elettrica positiva) e da neutroni (privi di carica elettrica) attorno al quale ruotano velocissime e disordinatamente delle particelle ancora più piccole di carica elettrica negativa, chiamate elettroni.

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