Prevenzione

Il cioccolato ha un'azione benefica sulla memoria

CioccolatoI compositi bioattivi contenuti nel cacao sono risultati essere efficaci nel contrastare e addirittura invertire la perdita delle facoltà cerebrali legate alla memoria, in particolare contrastando il naturale declino che avviene con l’età. A sessantanni si può avere la memoria di un trentenne

Se non ci sono patologie in corso, come la demenza o l’Alzheimer, è inevitabile che la capacità di memoria cali con il passare degli anni. Ma, è chiaro, se un po’ è fisiologico; molto non lo è.

Per prevenire o comunque rallentare questo processo ci sono diversi modi, tra cui, per esempio, quello di tenere in allenamento il cervello. Lo si può fare imparando o studiano cose nuove, oppure anche risolvendo quiz di enigmistica e così via.

Ma, attenzione, c’è anche un modo inaspettato di prevenire e persino invertire il processo di declino della memoria: mangiarsi un po’ di cioccolato fondente.

L’azione benefica sulla memoria, secondo un nuovo studio, avviene grazie ai composti bioattivi contenuti nel cacao – e chiamati flavanoli.

Lo studio, condotto dagli scienziati del Columbia University Medical Center (CUMC), fornisce la prima prova diretta che il declino della memoria negli esseri umani, correlato all’età, è causato da variazioni che avvengono in una specifica regione del cervello. E che tale forma di declino della memoria potrebbe essere invertita da un intervento dietetico.

Come assimilano le proteine i vegetariani, vegani e crudisti

CrudistaDa dove ottengono le loro proteine atleti come Seba Johnson (atleta vegana, attrice e scrittrice), Rob Bigwood (atleta vegano, braccio di ferro Pro), George Hackenschmidt (the Russian Lion – Wrestler vegano/crudista)?
O ancora attori famosissimi come Pamela Anderson, Tommy Lee, Natalie Portman, Anne Hathaway, Brad Pitt?
George Hackenschmidt, con un peso di 220libre (circa 100kg), ha girato il mondo, in competizione con i piú grandi wrestler del suo tempo. Secondo il Dr. George R. Clements, la sua dieta consisteva in:

Colazione – Lattuga e 5-6 noci brasiliane
Primo pasto – Frutta fresca
Secondo pasto – Verdura fresca cruda

Come ha potuto questo grande wrestler costituire e mantenere la sua potenza e muscolatura?

A richiesta di qualche e-mail, e notando la confusione in svariati blog, ho deciso di pubblicare un articolo sulle proteine. Premetto che questo è un pezzo che ho scritto per il mio prossimo libro, probabilmente intitolato “In forma fino a 100 anni”. Ovviamente non c’è copyright, perché non è stato ancora pubblicato, ma confido che l’uso di queste informazioni – cosí scritte come a seguire – si considerino a stretto uso personale.

Tema “proteine”. Che tema ricco di confusione e straniamento. C’è chi dice che dobbiamo consumare tutte le proteine ad ogni pasto, alcuni professionisti sono preoccupati specialmente per quegli amminoacidi essenziali che il corpo non puó sintetizzare da solo e che quindi dobbiamo assumere attraverso l’alimentazione, ci sono poi i sostenitori della Low-Carb, della dieta Atkins, secondo i quali dovremmo mangiare puri alimenti proteici.

Gli scienziati di Harvard confermano: Il latte pastorizzato è associato al cancro

Il latte pastorizzato è associato al cancroUno studio dell’Università di Harvard afferma che il latte pastorizzato prodotto a livello industriale è associato nel causare tumori ormoni-dipendenti a causa della mungitura della mucca per tutta la sua gravidanza.

Molti non ci hanno mai pensato ma la mucca produce latte solo dopo aver partorito il vitello, ovvero quel latte serve a nutrire il piccolo animale nel periodo dello svezzamento dopo il quale la mucca smette di produrre latte perché non è più necessario.

Non appena una mucca ha raggiunto la maturità sessuale, circa all’età di due anni, una mucca “da latte” viene inseminata artificialmente per la prima volta. Una mucca ha un periodo di gestazione di nove mesi. Poco dopo la nascita il vitello al solito viene separato dalla mamma ed allevato in un box. Sia la mamma che il vitello possono mostrare un comportamento turbato anche a distanza di giorni dalla separazione. A decorrere dalla nascita del primo vitello la mucca viene munta due o anche tre volte al giorno. Ma non è il vitello a ricevere il latte, bensì l’umano. Perché la mucca possa “produrre” latte deve partorire un vitello all’anno. Si punta ad avere un vitello l’anno, una lattazione di 305 giorni con una fase di “asciutta” di 60 giorni circa. Mucche “da latte” si trovano pertanto in uno stato di permanente gravidanza quasi tutta la vita.

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