Edoardo Capuano

Direttore e fondatore della testata ECplanet.

Materiale colorante autorigenerante per auto

Materiale colorante autorigenerante per auto

Sviluppato un materiale di rivestimento protettivo trasparente per autoveicoli che può essere autorigenerato in 30 minuti se esposto alla luce solare.

L'eccellente durata dei rivestimenti per autoveicoli è la questione più importante nella protezione della loro superficie. Inoltre, i materiali di rivestimento protettivo devono essere incolori e trasparenti in modo da poter vedere la tinta originale del prodotto. Tuttavia, è difficile fornire una funzione di autogenerazione soddisfacendo tutte queste condizioni. È stato riportato che reti polimeriche dinamiche contenenti materiali fototermici dimostrano un'auto-guarigione intrinseca altamente efficiente sotto irraggiamento. In particolare, i sali ionici organici che assorbono il vicino infrarosso, come i coloranti di diammonio, funzionano come riscaldatori polimerici trasparenti e possono migliorare le proprietà autoriparanti dei trasparenti. I materiali con movimento molecolare libero hanno un'elevata efficienza di autorigenerazione, ma hanno una bassa durata, mentre i materiali con elevata durezza ed eccellente durata hanno prestazioni di autorigenerazione notevolmente scarse.

Il team di ricerca composto dal dottor Jin Chul Kim, dal dottor Young il Park e dal dottor Ji-Eun Jeong del Korea Research Institute of Chemical Technology (KRICT) (1) ha sviluppato un materiale di rivestimento trasparente, descritto nel giornale ACS Applied Polymer Materials (2), che soddisfa tutte le condizioni citate sopra e presenta caratteristiche simili. Prestazioni a quelle dei materiali di rivestimento protettivi commerciali e possono essere autorigenerati solo con la luce solare (in particolare la luce del vicino infrarosso alla luce del sole, nell'intervallo di lunghezze d'onda da 1.000 a 1.100 nm).

Robot confinato in una sfera che sfida le leggi della fisica

Robot confinato in una sfera che sfida le leggi della fisica

Gli scienziati hanno creato un robot confinato in una sfera il cui movimento robotico nello spazio curvo sfida le leggi standard della fisica

Quando gli esseri umani, gli animali e le macchine si muovono in tutto il mondo, spingono sempre contro qualcosa, che sia la terra, l'aria o l'acqua. Fino a poco tempo, i fisici credevano che questa fosse una costante, seguendo la legge della quantità di moto di conservazione. Ora, i ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno dimostrato il contrario: quando i corpi esistono in spazi curvi, si scopre che possono effettivamente muoversi senza spingere contro qualcosa.

Nella dinamica newtoniana, l'accelerazione richiede forza, che è intesa come implicazione che un oggetto stazionario non può muoversi senza scambiare quantità di moto con il suo ambiente. In questo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (1), un team di ricercatori guidato da Zeb Rocklin (2), assistente professore presso la School of Physics della Georgia Tech, ha creato un robot confinato su una superficie sferica con livelli di isolamento senza precedenti dal suo ambiente, in modo che predominassero questi effetti indotti dalla curvatura.

Pagine