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- Posted By: Redazione
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Non serve vivisezionare animali e umani
Non c'è bisogno di sperimentare a fini didattici e scientifici in vivisezione né su animali né sugli umani. Va quindi denunciata la Proposta di legge 746 ( già 5083 e 1020) che prevede l'utilizzo dei cosiddetti “morti cerebrali ”da sottoporre per un anno ad esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche, presso le Università e gli ospedali. Si tratterebbe di uso di persone che hanno perso la coscienza e sono dichiarate in “morte cerebrale” d'autorità sulla base dei protocolli di Stato: un'infamia.
La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente per ben due volte ha bloccato questo crimine con due Audizioni a noi riservate presso la Commissione Affari Sociali nel 2005 e nel 2011.
Non c'è bisogno neppure di una sperimentazione a fini didattici e scientifici su umani in arresto cardio-circolatorio e respiratorio di poche ore (alcuni propongono 12 ore) in quanto facilmente potrebbe essere una morte apparente (sono circa 800 i casi registrati in Europa all'anno).
L'elettrotanatogramma (elettrocardiogramma della durata di 20 minuti) suggerito da chi ha fretta di enunciare la morte e limitare le ore di osservazione non garantisce che non ci si trovi di fronte ad una morte apparente.
Lo studio sui corpi dei morti in arresto cardio-circolatorio e respiratorio non deve essere praticato prima della 72 ore. Quale ragione può esserci per avere fretta di sezionare? Se c'è una ragione è sporca. La fretta nella dichiarazione di morte, soprattutto sugli umani, favorisce solo le lobby della farmaceutica e della sperimentazione che ottengono esiti e profitti più rapidi.