Danneggiamento ecosistema

In Indonesia si continua con la deforestazione

Un nuovo rapporto pubblicato dalla coalizione indonesiana Eyes on the Forest presenta i risultati di una investigazione nelle concessioni del gigante cartario APRIL (PT RAPP) nell'isola di Pulau Padang. Il rapporto conferma i risultati di una spedizione sul campo organizzata da attivisti cinesi ed europei lo scorso settembre, organizzata dalla rete Environmental Paper Network (EPN).

Il team di ricerca dell'EPN aveva potuto riprendere immagini dei bulldozer che lavoravano all'eliminazione della foresta nell'area di prorate della locale comunità, e perciò cooperate da moratoria fino ai risultati di un team indipendente di investigazione. L'isola inoltre è interamente composta da torbiere, di inestimabile valore per la protezione del clima globale.

“La APRIL ha preso misure eccezionali per risolvere il conflitto a Pulau Padang” affermava l'azienda “abbiamo adottato una moratoria di un anno fino a quando il mediatore indipendente non arc concluso la propria indagine e rivisto il caso”. La moratoria è così efficace, che i macchinari continuano a “ripulire” la foresta per fare spazio alle piantagioni.

La concession della PT RAPP a Pulau Padang si estende su 34.000 ettari, un terzo dell'intera isola.

Eyes on the Forest ha anche presentato un also submitted a reclamo formale presso il comitato indipendente che dovrebbe sovrintendere all'applicazione della nuova moratoria da part della APRIL (Stakeholder Advisory Committee - SAC).

Scie chimiche e HAARP: una guerra mondiale brevettata

Scie chimicheQualche giorno fa, sfogliando il Fatto Quotidiano, m’imbatto in un articolo che parlava di dissesto idrologico, e poi, senza mezzi termini, dichiarava: armiamoci, la guerra climatica è iniziata!

di Sergio Tracchi

Ed è vero. Siamo in guerra. Da tempo. E lo accettiamo. Impotenti. Lo testimoniano le cronache dei notiziari: gli attacchi arrivano da terra, via mare, dal cielo. Soprattutto: dal cielo! Sparano munizioni che non lasciano scampo, ed ecco frane, straripamenti, terremoti, trombe d’aria… In particolare, si assiste ad un fenomeno del tutto eccezionale, denominato “bomba d’acqua”.

“Bombe d’acqua”?

Intanto, c’è da chiedersi se trattasi semplicemente di espressioni mediatiche volte a provocare una psicosi generale, oltre quella che già le turbolenze climatiche in se stesse generano, oppure di un fatto reale. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, che vengono impiegate terminologie catastrofiste per incutere paure e creare ulteriori scompigli.

Non bastavano le piogge torrenziali e i venti fortissimi, i fanghi e la melma. Abbiamo anche le “bombe d’acqua”.

Naturalmente, i disastri hanno un impatto devastante, generano paure e ansie nella popolazione, anche perché non si tratta più di fenomeni sporadici. Cosa sta realmente succedendo al nostro clima? Qual è la causa di questi disastri? Non esiste una solo causa; varie e articolate sono le cause. Proviamo ad analizzarne alcune.

Parlano di disastri naturali ma in realtà sono alluvioni da geoingegneria clandestina

Alluvioni da geoingegneriaMentre meteorologi d'accatto o meglio, negazionisti di mestiere, proseguono nella loro campagna di disinformazione, attraverso valanghe di scartafacci miranti a ridicolizzare la questione “scie chimiche” da costoro definite “scie comiche”, proseguono i disastri (annunciati). Infatti il 2014 non è ancora terminato e siamo già a quota quattordici (14) inondazioni.

La frequenza di questi drammatici eventi, che stanno sfibrando intere popolazioni, è oltremodo preoccupante e non la si deve certo a fantomatici “cambiamenti climatici” né tanto meno a “colpe umane” o solo al dissesto idrogeologico, giacché le cause vanno assolutamente ricercate nella guerra ambientale in atto da alcuni decenni in Italia. Infatti con la legge 36/94 sulla gestione artificiale delle precipitazioni piovose, le manipolazioni meteo hanno ricevuto il placet delle istituzioni. Leggiamo che cosa recita la legge in questione.

Legge 36/94 - Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.

Ricordate l'alluvione disastrosa del Piemonte nel 1994? Questa segnò l'inizio "ufficiale" delle sperimentazioni. Fu uno spartiacque.

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