Genetica

La bioingegneria per mutare geneticamente l'uomo con lo scopo di mitigare il riscaldamento

Uomo ogmS. Matthew Liao, docente di bioetica e filosofia alla New York University, ha sollevato un polverone in un intervista rilasciata a The Atlantic, a commento di un suo articolo, Human Engineering and Climate Change, in pubblicazione sulla rivista Ethics, Policy & Environment.

Liao ipotizza infatti l’utilizzo della bioingegneria per modificare il comportamento degli uomini e diminuire l’impronta ecologica dell’umanità, cambiando radicalmente l’approccio alle tematiche ambientali e non solo. Si parla ad esempio di modificare la reazione degli uomini alla carne, in modo da scatenare reazioni avverse nell’organismo e scoraggiarne il consumo.

Si ipotizza inoltre di rendere l’uomo più piccolo per diminuirne l’impatto ambientale, di abbassare i tassi di natalità attraverso lo sviluppo di una maggiore consapevolezza (per allontanare scenari alla Idiocracy). E ancora di utilizzare la bioingegneria per potenziare la vista e rendere possibile lavorare al buio, diminuendo le emissioni dell’illuminazione.

Attraverso i farmaci, inoltre, si potrebbe instillare negli uomini l’altruismo e l’empatia, per renderli più solidali e meno egoisti oltre che più sensibili verso temi globali come il risparmio idrico, la fame nel mondo e così via discorrendo.

L’evoluzione dell’uomo è il risultato di un errore genetico di 500 mln di anni

BimboUna creatura senza spina dorsale ha avuto due raddoppi nel DNA, innescando l’evoluzione degli esseri umani e altri animali secondo una nuova ricerca. L’evento, che ha portato al raddoppio di geni, ha anche portato a proteine responsabili di molte malattie di oggi. Studiare queste proteine potrebbe aiutare i ricercatori a saperne di più sull’evoluzione umana e sul funzionamento interno delle malattie.

Oltre 500 milioni di anni fa una creatura senza spina dorsale sul fondo dell’oceano ha avuto due raddoppi successivi del suo DNA, un “errore” che alla fine ha innescato l’evoluzione degli esseri umani e molti altri animali, dice un nuovo studio.

La buona notizia è che questi antichi raddoppi di DNA hanno potenziato i sistemi di comunicazione cellulare, in modo che le cellule del nostro corpo ora sono in grado di integrare le informazioni anche meglio degli smartphone più evoluti. La parte negativa è che guasti di comunicazione, riconducibili alle duplicazioni del genoma del periodo Cambriano, possono causare disturbi neurologici, cancro e diabete.

Gli organismi che si riproducono sessualmente di solito hanno due copie del loro intero genoma, uno ereditato da ciascuno dei due genitori.

Ricostruito il genoma mitocondriale partendo da frammenti di sequenze genomiche

DNAMessa a punto dall’Istituto di biomembrane e bioenergetica del Cnr un’innovativa metodologia che consente di interpretare e ricostruire l’intero Dna mitocondriale a partire dai dati prodotti dal sequenziamento dei geni umani presenti nei cromosomi nucleari. Si apre un nuovo orizzonte nello studio delle malattie genetiche. I risultati sono stati pubblicati su Nature Methods

Partendo da frammenti di sequenze genomiche prodotte per tutt’altro scopo, è possibile recuperare le informazioni necessarie a ricostruire in maniera pressoché completa il genoma mitocondriale, ovvero il Dna di quegli organelli che rappresentano la ‘centrale energetica’ delle cellule e che hanno un patrimonio genetico indipendente da quello nucleare racchiuso nei cromosomi.

L’innovativa metodica bioinformatica è stata messa a punto da Ernesto Picardi e Graziano Pesole, rispettivamente ricercatore e direttore dell’Istituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) e docenti di Biologia molecolare del dipartimento di Bioscienze, biotecnologie e scienze farmacologiche dell’Università di Bari. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Methods.

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