Genetica

Gli ibridi Uomo-Animale sono una realtà

Ibrido umanoideSapete che in giro per il mondo numerosi scienziati sono intenti a creare delle chimere estremamente bizzarre, risultanti dalla fusione di geni umani e animali?

Negli ultimi dieci anni il campo della modificazione genetica ha avuto dei progressi assolutamente straordinari. Oggi gli studenti universitari sono letteralmente in grado di creare nuove forme di vita nei loro garage.

Purtroppo, la giurisprudenza non riesce a stare al passo con il progresso scientifico, e in molti paesi esistono ben pochi limiti a ciò che gli scienziati sono implicitamente autorizzati a fare. Come potrete leggere di seguito, in laboratori di tutto il mondo è attualmente possibile creare delle inquietanti creature ibride, umane – animali. E quella di cui stiamo per parlare è solo la roba che viene ammessa pubblicamente. Potete immaginare che tipo di esperimenti potrebbero essere in corso negli angoli bui dei laboratori segreti.

Cosa succederebbe se queste creature sfuggissero di mano ed iniziassero ad accoppiarsi? A quel punto diventerebbe quasi impossibile ricacciare il genio nella lampada. Gli scienziati sono estremamente eccitati dallo spingersi oltre i limiti della conoscenza, tuttavia ciò che stanno facendo potrebbe scatenare conseguenze del tutto impensabili.

Proprio l’altro giorno ho appreso della creazione di topi contenenti un cromosoma umano artificiale “in ogni cellula del loro organismo”. Quindi come dovremmo definire tali creature? Di certo non si tratta più di veri e propri topi.

Gli scienziati la definiscono “svolta” che potrebbe portare ad innumerevoli tipi di nuovi trattamenti sanitari.

Negli Usa sono nati i primi bambini GM

NeonatiI primi esseri umani geneticamente modificati del mondo sono stati creati. 30 bambini sani sono nati dopo una serie di esperimenti negli Stati Uniti. Questo evento ha provocato un altro furioso dibattito sull’etica.

Finora, due dei bambini sono stati testati e sono stati trovati per contenere i geni da tre ‘genitori’. Quindici dei bambini sono nati negli ultimi tre anni a seguito di un programma sperimentale presso l’Istituto di Medicina della Riproduzione e della scienza di San Barnaba, nel New Jersey.

I bambini sono nati da donne che avevano problemi di concepimento. Geni extra da un donatore di sesso femminile sono stati inseriti nelle loro uova prima di essere fecondate, nel tentativo di consentire loro di concepimento.

Prove di impronta genetica su due bambini di un anno confermano che hanno ereditato il DNA da tre adulti, due donne e un uomo. Il fatto che i bambini hanno ereditato i geni in più e li hanno integrati nel loro ‘germinale’ significa che essi, a loro volta, sono in grado di trasmetterli.

Alterare la linea germinale umana – in effetti armeggiare con la costituzione stessa della nostra specie – è una tecnica evitata dalla stragrande maggioranza degli scienziati del mondo. I genetisti temono che un giorno questo metodo potrebbe essere usato per creare nuove razze di esseri umani, con delle caratteristiche extra desiderate come forza o grande intelligenza.

Riflessione sulla clonazione

ClonazioneAnche i cloni ritornano, come gli zombi. Il 20 marzo 2013 La Repubblica riprende dal New York Times un articolo d’una giornalista, Kolata, che nel 97 aveva contribuito allo tsunami Dolly con una raffica di scoop e nel 98 li aveva rielaborati in ‘Clone’, un discutibile ‘instant bestseller’. Ricordiamo che nel 2003 dopo un’enorme sovraesposizione mediatica (per questa!, sostiene Kolata) Dolly sviluppò problemi fisici e comportamentali: fu eutanizzata e finì imbalsamata in un museo scozzese. Intanto s’erano generati cloni d’altre specie, poi persi per strada.

Riproduttivo: ingoiava le uova fecondate e le incubava nello stomaco sino al ‘parto’ cui arrivava dopo due mesi di digiuno; se mangiava, digeriva cibo e figli. Clonarla potrebbe chiarirne sia l’evoluzione, indiziata d’incompatibilità col darwinismo, sia l’estinzione, associabile all’insolita riproduzione: purtroppo i pochi cloni nati vivi sono morti subito. Un esito simile ebbe un esperimento del nostro Loi, che nel 2001 clonò un muflone sardo (pure in estinzione).

Per clonare un organismo occorre trapiantare il DNA (genoma) d’una sua cellula in un uovo. Perché il trapianto funzioni, il DNA deve essere totipotente, come quello dell’uovo fecondato: così impone il Dogma Centrale della Biologia Molecolare, per cui tutte le cellule d’un organismo devono avere lo stesso DNA (quello dell’uovo fecondato). In teoria basta quindi estrarre dalle cellulle il DNA e trapiantarlo in uova: dotate così del genoma del donatore le uova ‘fecondate’ vanno trasferite in utero e a termine dovrebbero nascere organismi tutti geneticamente identici al donatore. Insieme avrebbero formato un clone, cioè un gruppo di suoi gemelli identici ma posticipati.

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