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- Posted By: Redazione
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L’umiltà è la realistica valutazione e la serena accettazione di noi stessi
È necessario osservarsi con spregiudicatezza per interiorizzare la vera umiltà, che ci permette di intraprendere il lavoro di osservazione, valutazione e trasformazione di sé.
L’umiltà non è svalutazione di sé, masochistica e rinunciataria, ma è, semplicemente, realistica valutazione e serena accettazione di quanto si riesce a intravedere di sé: qualità, punti di forza, debolezze, maschere, aspetti evoluti ed aspetti ancora inevoluti. Teniamo presente che i difetti o il “male” non sono che aspetti passeggeri e illusori del bene che emergerà.
Il nostro miglioramento provoca inevitabili effetti nel contesto in cui viviamo; la nostra irradiazione e le nostre più elevate vibrazioni potranno contrastare l’entropia (da én: dentro, e trop: rivolgimento, degradazione dell’energia) e accrescere la luce del “campo” in cui agiamo.
Osservandoci con sincerità, noteremo presto che la nostra mente si avvale molto del processo di automatismo, fondamentale per la sopravvivenza, per cui un’informazione, una volta acquisita, viene interiorizzata e considerata valida per tutte le situazioni simili. Questa automatizzazione dell’apprendimento, poiché non diretta consapevolmente, agisce creando correlazioni tra persone e situazioni, spesso non più necessariamente attuali.
Diventiamo in tal modo prigionieri di credenze e valori del passato che non sono più scelti ogni volta, ma che continuano a dirigere il nostro comportamento perché fanno ormai parte del nostro “sistema operativo”. Così, ad esempio, se abbiamo ricevuto un’educazione di tipo autoritario, possiamo tendere a rispettare qualsiasi tipo di “autorità” anche quando ne riconosciamo il comportamento arbitrario, ingiusto o irrispettoso.