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- Posted By: Redazione
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Julian Assange viene lentamente assassinato nella prigione di Sua Maestà di Belmarsh, nel sud-est di Londra.
La prigione è famosa per detenere persone mai accusate di un crimine. Viene anche chiamata la versione inglese di Guantanamo, usata per detenere cosiddetti terroristi, così chiamati da polizia e servizi segreti inglesi così spacciati dai media e dirigenze inglesi. Terroristi che diventano tali per continue e ripetute accuse dalla propaganda dei media, ma non necessariamente di fatto.
Ricordate, se una bugia viene ripetuta abbastanza spesso diventa verità nella mente di ascoltatori ottusi. S’indottrina il pubblico nel demonizzare qualcuno o un gruppo di persone, o un Paese che possa diventare pericoloso per gli sforzi esiziali e criminali dell’impero.
Questo è ciò che fanno con Julian Assange.
Esattamente lo stesso principio viene applicato, anche se su scala diversa, contro il Presidente Putin, la Russia e la Cina. E sembra funzionare in una società occidentale, sottoposta al lavaggio del cervello, gestita dalla una dirigenza smidollata e asservita agli statunitensi. Sì, quello che succede a Julian Assange potrebbe accadere a qualsiasi giornalista che riveli scomode verità sull’impero e le macchinazioni criminali dei suoi seguaci, qualunque giornalista, o non giornalista, informatore, a tale proposito, chiunque osi opporsi alle atrocità anglosioniste può finire a Guantanamo o Belmarsh considerata una prigione di tipo A per adulti, vale a dire, una prigione “seria”, dove detenuti “pericolosi” lo sono fin quando il servizio carcerario di Sua Maestà lo ritiene necessario, e i prigionieri sono sottoposti a prassi segrete, inclusa la tortura.
Il caso di Julian Assange va oltre infrangere tutte le regole della libertà di parola “democratica”. Il modo in cui viene trattato è una grave infrazione ai Diritti Umani. I governi statunitense ed inglese intendono mettere a tacere e punire un campione della libertà di parola, torturandolo perché il mondo lo veda e soprattutto come minaccia a potenziali informatori e sostenitori della libertà di parola.
Julian Assange è stato condannato a una pena detentiva “provvisoria” di 50 settimane per aver saltato la cauzione, quando cercò ed ottenne rifugio nel 2012 nell’ambasciata ecuadoriana. E perché saltò la cauzione? Perché stava per essere estradato nella Svezia neofascista, che agendo per conto di Washington, l’accusò di stupro, fasullo, e cattiva condotta sessuale, da dove sarebbe stato probabilmente estradato negli Stati Uniti, dove sarebbe stato sottoposto a un processo-farsa con possibile condanna a morte o detenzione indefinita a Guantanamo.
Ecco perché evitò la cauzione e scappò nell’ambasciata ecuadoriana, perché l’ingiustizia occidentale già usava una propaganda menzognera, che tutti, tranne ciechi ed indottrinati, vedono. Rafael Correa, allora Presidente dell’Ecuador, vide la verità dietro tutto e concesse asilo a Julian, e in seguito gli diede la cittadinanza ecuadoriana, che nel 2018 fu revocata dal traditore e successore fascista di Correa, l’agente statunitense Lenin Moreno che, in premio, avrebbe ottenuto un prestito del FMI di 4,2 miliardi di dollari USA per aiutare il governo ad attuare le sue riforme economiche neoliberiste, il che significa annullare molti programmi sociali per il miglioramento dell’eguaglianza economica della popolazione ecuadoriana attuati dalla presidenza Correa.
Bene, quanto può essere marcio? Sfortunatamente, agire patologicamente o anche psicopaticamente nel mondo di oggi è pienamente accettato. È la nuova normalità. Ciò significa che viviamo in una società malata, corrotta e totalmente sottoposta al lavaggio del cervello, ad essere precisi: la società occidentale “quasi-terminale”, cioè dalla scarsa speranza di guarigione per assoluta mancanza di coscienza nella società occidentale. La speranza del risveglio degli occidentali svanisce, mentre sprofonda sempre più in un abisso insondabile.
Julian Assange fu accusato per la prima volta da Washington di false accuse di pirateria informatica e cospirazione per frodare gli Stati Uniti. Di fatto, si trattava della pubblicazione nel 2010 da Wikileaks del famigerato video visto nel mondo un milione di volte, raffigurante il voluto “omicidio collaterale” di civili inermi da parte dell’equipaggio di un elicottero dell’esercito nordamericano, e altri dati di atrocità dell’esercito americano rivelati da Chelsea Manning e pubblicati da Wikileaks.
Chelsea Manning stessa è sottoposta a detenzione. Nonostante che questo breve video venisse visto nel mondo probabilmente da più di un miliardo di persone, nessuno alzò barricate con un’infinita dimostrazione di massa, per fermare lo Stato canaglia e la macchina omicida degli Stati Uniti d’America dai crimini quotidiani e mortali. Nessuno. E l’assassinio continua. E Washington fa del suo meglio per zittire ogni rivelazione futura delle sue atrocità, facendo tacere Julian Assange e intimidendo qualsiasi potenziale futuro rivelatore di verità.
Ora hanno 50 settimane, mentre è occultato in una prigione inglese simile a Guantanamo, per ucciderlo lentamente come piccolo favore a Washington, così non sarà estradato e gli Stati Uniti eviteranno di esporsi nel processo-farsa che Julian avrebbe altrimenti subito. Se muore di morte “naturale” in una prigione inglese, Trump potrà lavare le mani insanguinate, e chi al Congresso voleva inviare uno squadrone della CIA per uccidere Assange , non vi prendo in giro, non si vergognano di dirlo apertamente, potrà ripulirsi la coscienza criminale e sanguinaria.
Nessuno saprà mai cosa realmente accade dietro le mura della prigione di Sua Maestà. Ci saranno alcune fiammate nei media e poi tutto si finirà, come al solito. Il fondatore di Wikileaks se ne andrà, e tutti i potenziali informatori e giornalisti che cercano la verità staranno attenti. Obiettivo raggiunto. Nel frattempo e per raggiungere tale scopo, Julian è molto probabilmente torturato, possibilmente fisicamente e psicologicamente.
Julian Assange ha subito “un’esposizione prolungata a tortura psicologica”, aveva detto l’esperto di torture delle Nazioni Unite Nils Melzer, in un’intervista alla BBC, ed esortava la Gran Bretagna a non estradare Assange a Washington. Secondo la tenente-colonnello dell’USAF Karen Kwiatkowski potrebbe essere stato drogato con farmaci psicotropi, come il 3-quinuclidinile benzilato, noto come BZ che produce allucinazioni, confusione mentale e perdita di memoria.
Questo potrebbe essere stato il motivo per cui non poté parlare chiaramente e partecipare a un’udienza della Corte svedese, e doveva essere trasferito nell’ospedale del carcere di Sua Maestà di Belmarsh. Una delle poche immagini emerse al momento del suo trasferimento all’ospedale appariva come uno zombi. Speriamo solo di sbagliarci in questo caso, e che la pressione della gente (a questo punto sarebbe un miracolo) libero Julian dalle letali zanne dell’impero e dai suoi servi.
Il mondo occidentale continua a guardare, peggio ancora sostenendo persino la detenzione nel carcere di Sua Maestà a cui è sottoposto Julian Assange. Ha in gran parte applaudito al brutale arresto di Julian Assange, quando la polizia lo trascinò fuori dall’ambasciata ecuadoriana su un furgone per la custodia cautelare, e ore dopo fu condannato a 50 settimane con un’accusa fasulla per aver saltato la cauzione. Ciò che si può dire, non è detto meglio da Paul Craig Roberts, “Se il mondo assiste all’omicidio giudiziario di un innocente nordamericano/inglese/svedese, il mondo non merita di esistere un secondo. – Amen.
Autore: Peter Koenig è un economista e analista geopolitico. Dopo aver lavorato per oltre 30 anni con la Banca Mondiale, firmava Implosion, un thriller economico basato sulla sua esperienza diretta. In esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“. / Fonte: aurorasito.altervista.org / Articolo originale: The Murdering of Julian Assange / Foto: WEB
Anonimo69 (non verificato)
Che notizia ...
... povero assange ...