La foresta ecuadoriana è in vendita

Foresta ecuadorianaL'Ecuador sta per mettere all'asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica, polmone verde della Terra

L'Ecuador sta per mettere all'asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica, polmone verde della Terra. L'intenzione delle autorità sarebbe quella di venderli alle compagnie petrolifere internazionali, in particolare a quelle cinesi.

Il governo di Quito ha infatti organizzato un tour nelle capitali straniere che potrebbero essere maggiormente interessate all'affare. Lunedì a Pechino i rappresentanti dell'Ecuador hanno quindi illustrato le potenzialità energetiche dei terreni in vendita ai manager delle principali aziende petrolifere cinesi, tra cui la China Petrochemical e la China National Offshore Oil.

L'intenzione delle autorità dell'Ecuador ha provocato la dura protesta di organizzazioni non governative e leader delle tribù locali, che denunciano una “sistematica violazione dei diritti sulle terre ancestrali”.

La vendita della foresta amazzonica aprirebbe infatti la strada a nuove esplorazioni petrolifere e a nuove deportazioni di popolazioni indigene. In particolare, secondo l'organizzazione Amazon Watch, sono sette le popolazioni che rischiano di essere espropriate della loro terra.

“Chiediamo che le compagnie petrolifere pubbliche e private di tutto il mondo non partecipino al processo di gara che viola sistematicamente i diritti di sette nazionalità indigene, imponendo progetti petroliferi nei loro territori ancestrali”, ha scritto un gruppo di associazioni indigene dell'Ecuador in una lettera aperta dello scorso autunno.

I casi di Morgellons sono in costante aumento

MorgellonsLa sindrome, o mordo, di Morgellons è una misteriosa malattia che si presenta, generalmente, con disturbi di tipo cutaneo: prurito, sensazione di punture di spillo, fitte improvvise e dolenti, piaghe, eruzioni cutanee permanenti e soprattutto strane fibre filamentose sulla superficie della pelle che, in taluni casi, fuoriescono spontaneamente.

Molti dei pazienti affetti dal morbo provano una strana sensazione di bruciore diffusa su tutto il corpo, altri parlano di “insetti” che corrono appena sotto la superficie della pelle. Altri, ancora, lamentano dolori muscolo-scheletrici ed una sensazione di affaticamento generale.

Dunque, una sintomatologia complessa e ambigua, tanto da far pensare ad una malattia immaginaria, conseguenza di gravi disturbi di natura psicologica. Infatti, la sindrome sembra avere effetti notevoli sull'emotività e sulla cognizione dei pazienti. Tuttavia, questi effetti potrebbero essere considerati contemporaneamente causa e conseguenza di Morgellons.

La prova concreta che smantella l'ipotesi psicologica viene dalla presenza reale e non fittizia di strane fibre filamentose che fuoriescono dalla cute, molto simili alle fibre di polietilene e granuli neri. Il tutto è reso ancor più strano dal colore delle fibre: Blu.

La sindrome di Morgellons è un mistero, un'incognita che la Scienza non riesce tuttora a spiegare: è un morbo particolare, raro, estremamente ambiguo ed incomprensibile. Bollato per anni dalla comunità scientifica come una patologia psichiatrica, il Morbo di Morgellons è ora oggetto di studio da parte dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l'organo statunitense di ricerca e prevenzione della malattie.

Dolore cronico: un chip che impedisce di sentire il dolore

Dolore cronicoMal di schiena, mal di testa, dolori lombari, dorsali, cervicali e alle articolazioni: quando la causa non è certa o non è curabile, la neurostimolazione e altre metodiche correlate possono essere la soluzione

Ne soffre una persona su 5, una su 11 quotidianamente. È il dolore cronico, un problema molto diffuso, anche se sottovalutato: solo il 2% di chi ne è afflitto si rivolge al medico per risolverlo. Pochi sanno infatti che esistono tecniche molto avanzate per migliorare la situazione e veri e propri centri specializzati che hanno come obiettivo la terapia e la cura del dolore.

"Si definisce dolore cronico benigno un dolore che dura da almeno sei mesi le cui cause spesso non sono ben note o, anche se lo sono, non sono curabili: non è pertanto più un sintomo, ma diventa una vera malattia - afferma Giovanni Frigerio, medico anestesista specialista del settore -. Colpisce persone di tutte le età, anche giovani, che devono convivere con questo problema per tutta la vita, anche se spesso il dolore è tale da essere invalidante e da interferire con le normali attività. Si stima che in Europa ogni anno si perdano 500 milioni di giorni lavorativi per questo motivo, con una perdita di ricchezza pari a circa 34 miliardi di euro".

La terapia convenzionale consiste di solito nella somministrazione di antidolorifici o oppiacei: il problema è che, sul lungo periodo, l'effetto tossico può superare quello terapeutico.

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