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In arrivo il 5G. Elettrosmog alle stelle
Una marea invisibile di microonde millimetriche(1) ci sommergerà! L’annuncio di questi giorni parla chiaro: entro il 2018 ben l’80% di Milano sarà coperta. Così come Torino, con le ‘sperimentali’ Bari, Matera, Prato e L’Aquila pronte alla prova su strada. E Roma riscalda i motori e si sta attrezzando.
Il 5G, la nuova tecnologia per le comunicazioni senza fili di quinta generazione(2), sta sbarcando in questi giorni in Italia, come dettato dall’Unione Europea nel 5G Action Plan (un business da 225 miliardi di Euro stimati da qui al 2025) che spinge per l’attuazione di una copertura (praticamente) a tappeto su tutto il territorio nazionale (comprese zone rurali di campagna e parchi naturali) per il lancio dell’ultima frontiera del wireless(3), frequenze molto potenti nello spettro radio tra 3.6 – 3.8 Ghz per gestire simultaneamente milioni di dispositivi collegati in contemporanea al di sopra di 10 Gigabit al secondo.
Attualmente tra i vecchi sistemi TACS, GSM, 3G e 4G, da Nord a Sud (isole comprese) sono in funzione già 60.000 ripetitori di telefonia mobile (le antenne di telefonia, molto spesso sui palazzi): a queste se ne dovranno aggiungere altre migliaia, annunciate come ‘più innovative’ in ottica 5G. Si tratta delle micro-antenne Massive MIMO e Beamforming che, per gioco forza, innalzeranno (fino a farlo schizzare a livelli senza precedenti nella storia dell’umanità) il tasso di inquinamento elettromagnetico, il tanto discusso elettrosmog(4) da radio-frequenze, irradiazioni da onde non-ionizzanti, già dal 2011 nella Black list (Classe 2B) dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Organizzazione Mondiale della Sanità) come ‘possibili cancerogene per l’Uomo’, oltre che perno di una manciata di sentenze uscite dai tribunali (una è pure stata confermnata in Cassazione) che, giuridicamente, attestano il nesso causale elettrosmog=cancro. Ma il Governo non aspetta e ha messo (per ora) gratuitamente a disposizione le frequenze per la sperimentazione, poi ci saranno le aste a cui parteciperanno i vari gestori di rete mobile.