Tecnologia

Ricercatori sviluppano dispositivo che può “sentire” la voce interiore

Arnav KapurI ricercatori hanno creato un dispositivo indossabile che può leggere la mente delle persone quando usano una voce interiore, permettendo loro di controllare dispositivi e fare domande senza parlare.

Il dispositivo, chiamato AlterEgo, può trascrivere parole che gli utilizzatori verbalizzano internamente ma non pronunciano ad alta voce, tramite elettrodi attaccati alla pelle.

“La nostra idea era: possiamo avere una piattaforma informatica che sia più interiore, che fonda umano e macchina e che sembri un’estensione interna della nostra cognizione?”, ha dichiarato Arnav Kapur, che ha guidato lo sviluppo del sistema al laboratorio multimediale del MIT.(1)

La cuffia viene descritta da Kapur come una “intelligenza-aumentata” o IA, ed è stata presentata durante la conferenza Intelligent User Interface dell’Associazione per Macchinari Informatici a Tokyo.(2)

Si indossa intorno alla mandibola e al collo e si chiude sopra l’orecchio per fissarla in posizione. Quattro elettrodi sotto la plastica bianca fanno contatto con la pelle e percepiscono i sottili segnali neuromuscolari che vengono innescati quando una persona verbalizza interiormente. Quando qualcuno pronuncia parole dentro la propria testa, l’intelligenza artificiale attraverso il dispositivo riesce ad abbinare determinati segnali a determinate parole, passandole in un computer.

Il computer può poi rispondere attraverso il dispositivo usando uno speaker a conduzione ossea che riproduce il suono direttamente all’interno dell’orecchio senza bisogno di indossare una cuffietta, permettendo così di poter ascoltare il resto del mondo contemporaneamente. L’idea è quella di creare un’interfaccia del computer silenziosa all’esterno con la quale solo chi indossa Alter Ego può parlare e sentire.

Con la tecnologia di riconoscimento facciale trovati in 4 giorni 2930 ragazzi indiani che si erano persi

Con la tecnologia di riconoscimento facciale trovati in 4 giorni 2930 ragazzi indiani che si erano persiIn India, nel secondo paese più popoloso del mondo, trovare un bambino scomparso è un compito estremamente complesso. Ma grazie all'uso del riconoscimento facciale, si stanno facendo grandi progressi. Vi diciamo come.

RICONOSCIMENTO FACCIALE

In primo luogo, il Ministero delle donne e dello sviluppo infantile dell'India ha creato TrackChild,(1) un enorme database nazionale con fotografie di bambini scomparsi. Su questo sito web puoi vedere quali bambini sono scomparsi, quali sono stati trovati, segnalare nuovi casi e fare indagini legali.

La seconda parte di questo programma ha a che fare con la tecnologia di riconoscimento facciale (FRS, per il suo acronimo in inglese). Attraverso il software, l'organizzazione BBA è in grado di confrontare automaticamente le immagini dei bambini scomparsi con quelle di coloro che arrivano negli ospedali, negli orfanotrofi e in altre istituzioni del paese.

I risultati sono sorprendenti: in soli quattro giorni, il Dipartimento di Polizia di Nuova Delhi è riuscito a localizzare 2930 bambini ea riunirli con le loro famiglie durante il mese di aprile.

Il telefono è uno dei migliori dispositivi di controllo

SpionaggioSono negli Usa. Compro un pacchetto di sigari e pago con carta di credito. Arrivo a casa, apro il pc per iniziare il lavoro quotidiano e mi compare una pubblicità di sigari.

Pochi giorni fa vado nel bar di un mio amico che aveva messo in vendita su Internet una cucina da ristorante; mi racconta la sua avventura per vendere queste apparecchiature. Torno a casa, apro il cellulare, e mi compaiono annunci di vendita di cucine da ristorante.

Quello che mi ha sorpreso è la rapidità con cui il dato che io avevo fornito col mio acquisto (sigari) è stato elaborato per mandarmi una pubblicità mirata.

Il tempo trascorso dall’acquisto all’apertura del pc, infatti, era di circa trenta minuti. Un tempo poco superiore è trascorso nell’intervallo in cui ero a casa del mio amico e il momento in cui mi è comparsa la pubblicità delle cucine. Ora, premetto che pur essendo un complottista convinto, non sono affatto preoccupato che venga tracciato tutto ciò che faccio, vendo, compro, ecc.

Quando certi strumenti saranno ancora più invasivi, sarà forse la volta buona che inizieremo a lasciare sempre più spesso a casa i cellulari e solleveremo sempre più lo sguardo dagli schermi dei nostri apparecchi elettronici, per volgerlo all’ambiente attorno a noi o al cielo. Le domande che mi faccio sono due, e di altro tipo.

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