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- Posted By: Redazione
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Le macchine volanti non identificate fanno parte della normale routine di un pilota
Avvistamenti ad alta quota, incontri a tu per tu con oggetti volanti di difficile interpretazione. Accade spesso ai piloti militari e civili, molto più spesso di quanto non immaginiamo. “Tra di noi ne parliamo spesso, il materiale e le notizie circolano, ma non escono all’esterno se non molto raramente”, ammette infatti Marco Guarisco, da oltre 20 anni ai comandi di un aereo.
Sarebbero centinaia i casi, forse anche di più, ma chi può dirlo?
Quelle chiacchiere tra piloti restano quasi sempre solo aneddoti da raccontare agli amici più fidati, mai agli estranei. Il motivo è presto detto.
“Essenzialmente perché rischiamo di perdere il posto di lavoro. Con quello che costa conseguire un brevetto di volo, in termini di tempo e di denaro, ci si pensa due volte prima di minare la propria sicurezza. Andare in giro a dire di aver visto un Ufo può dare spiacevoli conseguenze. Se l’evento non è eclatante, si preferisce tacerlo”, dice il nostro pilota.
Le procedure, tuttavia, prevedono che sia steso un rapporto ogni volta che in quota accade qualcosa di imprevisto.