Opinioni

Riflessioni sul fenomeno immigrazionista

ImmigrazioneE’ in atto una trasformazione epocale, in cui la nostra società così come l’abbiamo conosciuta finora, potrebbe presto scomparire grazie ad una globalizzazione che sta proseguendo spedita, assieme all’attacco finale contro gli stati nazionali.

Essi sono per definizione costituiti da popolo, territorio e sovranità, tre elementi ormai in via di profonda modificazione, se non di estinzione. Una sovranità ormai completamente sostituita da un virulento potere finanziario, da interessi stranieri e da istituzioni sovranazionali spesso non elette da nessuno. Un territorio che non appartiene più al suo popolo ma è diventato libera terra di conquista, vendita e installazione di teste di ponte straniere. Rimane da estirpare il primo punto, ovvero il popolo autoctono, e lo si sta facendo tramite l’immigrazione di massa.

Qui di seguito sono riassunte le armi che ancora rimangono per combattere questa deriva, utili in primo luogo a mettere in luce i danni e le contraddizioni dell’ideologia immigrazionista. Fatene buon uso!

1) “Gli immigrati sono una risorsa”

Qualsiasi persona che decida di trasferirsi in un altro Paese deve mantenersi, e può farlo solo in tre modi:

Il tumore e i processi oscillatori dell’organismo

Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono.

Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.

“Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.

In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.

Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.

Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese.

Paolo Barnard: centinaia di milioni di rifugiati climatici

Migranti climatici«Se pensate che i migranti di oggi siano un problema, non avete ancora visto nulla. E questo lo dico con un rispetto angosciante per le stragi nel Mediterraneo», afferma Paolo Barnard.

«Vi sembrano troppi 1 milione di arrivi via mare in Europa nel 2015? Ce ne sono 300 milioni in India che prima o poi partiranno. Dieci milioni in Bangladesh, come minimo. E in Africa del nord e Sahel le stime sono talmente alte che gli esperti non sanno quantificarle oggi».

E cosa spingerà questo tsunami di migranti inimmaginabile verso di noi? La guerra?

«No, è la causa secondaria», come la povertà?

Il vero motivo – che porta con sé guerra e fame – è un altro: il cambiamento climatico. «È provato oltre ogni dubbio», scrive Barnard sul suo blog. «Basta sfogliare le relazioni presentate all’Accordo di Parigi sul Clima nel dicembre 2015, e i dati sono tutti lì. E sono orrore liquido».

Perfino in Siria, il “climate change” viene prima – molto prima – del conflitto, come causa di esodo. È «il vero inizio della crisi demografica» in quel martoriato paese. Crisi climatica, innanzitutto, «che poi ha alzato le tensioni per sfociare in guerra».

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