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Che differenza passa tra il latte animale e quello umano

LatteIn natura, il Latte (prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie dei Mammiferi dopo il parto) è l'alimento previsto per la crescita dei cuccioli dei Mammiferi, ed il Latte di ogni specie va ad esclusivo beneficio di quella specie; questo è evidente dalla diversa composizione dei vari tipi di Latte, come vedremo in seguito.

Sebbene nei Mammiferi l'allattamento dei cuccioli sia la manifestazione di un legame madre-figlio che va ben oltre il semplice aspetto fisiologico di nutrimento, in questa sede parleremo del Latte solamente per quanto concerne le sue proprietà nutrizionali.

Il Latte di tutti i Mammiferi contiene, disciolti in Acqua, Zuccheri (Lattosio), Proteine, Grassi, Vitamine ed Enzimi, oltre agli Anticorpi propri della specie di appartenenza, ma la composizione del Latte differisce tra le varie specie di Mammiferi, come evidenziato dalla Tabella.

Queste differenze di composizione sono veramente enormi. Si va dal Latte di focena che contiene solo il 40% di Acqua, al Latte di cavalla che ne contiene il 90%. Mentre il Latte di cavalla ha soltanto l'1.5 % di grassi, il Latte di focena ne contiene il 46 %. La cavalla produce un Latte più ricco di Lattosio di quello dei cetacei, mentre il Latte di coniglio è il più ricco di tutti in Proteine e Sali Minerali, e così via.

Qual è la logica che sottende a queste differenze? Le più recenti Ricerche trovano una giustificazione nel rapporto madre-figlio, inquadrandolo in un grande schema nel quale possono venir distinti due gruppi di Mammiferi.

La zanzara tigre è portatrice del virus chikungunya

Zanzara tigreLa fastidiosa zanzara tigre, nota per essere attiva di giorno, può essere portatrice di un virus che, partendo da Asia e Africa, sta ora dilagando nella zona caraibica e portoricana. Le vittime sono ormai centinaia di migliaia e si teme una diffusione da pandemia

Non solo è fastidiosa, perché ci tormenta anche di giorno, ma la cosiddetta zanzara tigre pare sia anche portatrice di un virus chiamato chikungunya.

I primi casi di infezione da questo virus si sono verificati in Asia e Africa, ma ora pare che si stia diffondendo a macchia d’olio anche nella zona dei Caraibi e Puerto Rico.

Il Dipartimento della Salute di Puerto Rico ha fatto sapere, nel suo rapporto settimanale, che dal 25 giugno scorso sono stati confermati 182 casi di infezione da virus chikungunya, mentre le infezioni sospette sono oltre 503. Ma, in totale, pare che le persone colpite dal virus nei Caraibi siano migliaia, con anche alcune decine di morti – nonostante di solito l’infezione non sia letale.

Altri due nuovi casi sono stati segnalati in Florida, mostrando che il virus si diffonde velocemente – probabilmente grazie alla facile migrazione delle zanzare, visto che, a quanto si sa ora, non è trasmissibile tra le persone.

Tra i sintomi più comuni dell’infezione vi è febbre alta, dolori articolari e muscolari anche molto forti, mal di testa e perfino paralisi.

Bevande energetiche mischiate all'alcol favoriscono la voglia di bere

Alcolici I cocktail, che combinano bevande energetiche con l'alcol, aumentano il desiderio delle persone a continuare a bere di più.

Queste, le conclusioni di uno studio dell'Australian National University pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research.

“Diversi studi trasversali mostrano che i giovani adulti che mescolano l'alcol con bevande energetiche hanno livelli più elevati di consumo di alcol rispetto ai coetanei che non fanno questo mix”, ha spiegato Rebecca McKetin, ricercatrice del Centre for Research on Ageing, Health and Well-being dell'ateneo australiano che ha coordinato lo studio.

I ricercatori hanno coinvolto nello studio 75 persone, 46 ragazze e 29 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

“Abbiamo scoperto - ha riferito McKetin - che quando le persone bevono alcol insieme a bevande enegetiche hanno un forte desiderio di continuare a bere rispetto a fino a ubriacarsi”. “Una maggiore voglia di bere ha implicazioni importanti”, ha commentato Peter G. Miller, docente di psicologia presso la Deakin University, Geelong Waterfront Campus in Australia. “Quando le persone si ubriacano, mostrano meno inibizioni - ha continuato - e sono più propense a bere di più. Naturalmente, questo aumenta le probabilità di farsi male, di essere vittima o carnefice di un'aggressione o anche di guidare in stato di ebrezza”.

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