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Come prevenire gli avvelenamenti in casa

Avvelenamenti in casaDetersivi, medicinali, vernici, cibi tossici: per i bambini piccoli il rischio di avvelenamento in casa è elevato.

Nel 90% dei casi gli avvelenamenti avvengono proprio nelle abitazioni, e nel 44% le vittime sono sotto i 5 anni.

Nei Centri antiveleni ogni anno vengono registrate oltre 67mila richieste di consulenza e nel 44% dei casi si tratta di bambini piccoli.

Per aiutare i genitori, i pediatri della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) hanno elaborato una guida per prevenire il pericolo di avvelenamento o affrontarlo al meglio.

NO VOMITO - Contrariamente a quanto ritenuto da molti, subito dopo un'intossicazione non bisogna mai provocare il vomito, né somministrare latte o altri alimenti. In nessun caso, il prodotto ingerito dal bambino va assaggiato, nella presunzione di poter capire di che cosa si tratti.

ESPERTI - È consigliabile consultare subito medici competenti telefonicamente: innanzitutto il proprio pediatra di famiglia, ma anche un Centro antiveleni, i medici della continuità assistenziale, le guardie mediche e i presidi vari. Saranno loro a dare i primi consigli; molte sostanze, infatti, non hanno tossicità e molti farmaci non sono pericolosi; in questi casi si può evitare di correre al pronto soccorso.

L'alimentazione in gravidanza dovrebbe includere una integrazione

GravidanzaDa un punto di vista alimentare la gravidanza è un periodo particolarmente critico poiché l’alimentazione incide in modo fondamentale sulla salute della madre e del bambino.

La comunità scientifica concorda sul fatto che le donne durante il periodo gestazionale dovrebbero consumare una dieta varia in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali, secondo quanto definito dalle linee dietetiche nazionali ed internazionali (LARN e RDA).

Ci sono alcuni nutrienti il cui apporto spesso risulta essere non del tutto sufficiente; in questo caso è consigliabile una opportuna supplementazione.

Per questo motivo, tali linee guida suggeriscono che, al fine di prevenire i difetti del tubo neurale (spina bifida e anencefalia), che sono associati ad una carenza di acido folico, la donna in gravidanza può assumere, in aggiunta alla normale dieta, degli integratori alimentari contenenti folati in quantità appropriata.

Le linee guida, infatti, consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico di 400 mcg che è doppio rispetto alle donne in normali condizioni fisiologiche; inoltre, suggeriscono di consumare alimenti ricchi di ferro dal momento che una carenza di ferro può avere serie conseguenze.

I campi elettromagnetici in gravidanza mettono a rischio obesità i nascituri

GravidanzaDa un punto di vista alimentare la gravidanza è un periodo particolarmente critico poiché l’alimentazione incide in modo fondamentale sulla salute della madre e del bambino.

La comunità scientifica concorda sul fatto che le donne durante il periodo gestazionale dovrebbero consumare una dieta varia in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali, secondo quanto definito dalle linee dietetiche nazionali ed internazionali (LARN e RDA).

Ci sono alcuni nutrienti il cui apporto spesso risulta essere non del tutto sufficiente; in questo caso è consigliabile una opportuna supplementazione.

Per questo motivo, tali linee guida suggeriscono che, al fine di prevenire i difetti del tubo neurale (spina bifida e anencefalia), che sono associati ad una carenza di acido folico, la donna in gravidanza può assumere, in aggiunta alla normale dieta, degli integratori alimentari contenenti folati in quantità appropriata.

Le linee guida, infatti, consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico di 400 mcg che è doppio rispetto alle donne in normali condizioni fisiologiche; inoltre, suggeriscono di consumare alimenti ricchi di ferro dal momento che una carenza di ferro può avere serie conseguenze.

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