Antartide

L’Antartide continua ad estendersi

AntartideContinua senza sosta l’eccezionale estensione dei ghiacci marini che circondano l’Antartide, verso latitudini più settentrionali.

L’ultima elaborazione del grafico dell’NSIDC, mette in evidenza come i ghiacci marini antartici stiano subendo una eccezionale avanzata, proprio al culmine dell’inverno australe. Attualmente, secondo i dati satellitari, l’estensione dei ghiacci marini del Polo Sud avrebbe addirittura superato i 18 milioni di chilometri quadrati, superando, ed anche in modo netto, i valori dell’inverno 2013, che fu un’annata davvero eccezionale, dopo il record di massima estensione archiviato nel 2012.

La massima concentrazione di ghiaccio, lì dove il limite della banchisa raggiunge latitudini piuttosto elevate, si sta registrando fra il mare di Weddell e il mare di Davis, dove ormai da anni troviamo una distesa di ghiaccio piuttosto compatta, che riesce a resistere per bene persino nel cuore dell’estate australe.

Una concentrazione di ghiaccio minore, erosa parzialmente dal passaggio di violente tempeste di vento, la troviamo ad ovest della penisola Antartica, fra il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen. Su questo ampio tratto di costa antartica la prevalenza di venti piuttosto miti e umidi, da NO, con continue avvezioni d’aria calda verso il Plateau occidentale dell’Antartide, ha inibito una significativa progressione verso nord dei ghiacci marini. Ma a parte il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen, sul resto dei mari che circondano il continente antartico l’estensione dei ghiacci marini ha ormai raggiunto valori davvero eccezionali.

Il foro del buco dell’ozono sopra l’Antartide ha raggiunto i 18.900.000 di km2

Buco dell’ozonoOgni primavera, per diversi decenni di fila, reazioni chimiche atmosferiche di ozono con composti di cloro e bromo, stanno lentamente ma inesorabilmente distruggendo lo strato di ozono sopra il polo sud del pianeta.

Questa lacuna nello strato protettivo dell’ozono, che serve per proteggere il pianeta da radiazioni ultraviolette, è noto come “buco nell’ozono”.

La realizzazione di un’analisi preliminare dei dati del satellite NOAA, ha fatto comprendere agli scienziati che quella zona definita appunto buco dell’ozono e che si trova sopra l’Antartide, risulta più alta rispetto all’anno scorso.

A partire dal 26 settembre 2013 il foro si è aperto di più raggiungendo circa 18.900.000 km2.

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