Alimentazione

I sali minerali

Sali mineraliI sali minerali sono fondamentali per la nostra vita e soprattutto per la nostra salute. Rappresentano massimo il 5% del nostro peso e se ci pensate non è poco.

Sono sostanze inorganiche non energetiche, che permettono ai vari meccanismi del corpo umano di non incepparsi.

Danno, per esempio, forza al tessuto osseo, svolgono un compito delicato nella regolazione dell’acidità dei tessuti e fungono da catalizzatori di numerose reazioni chimiche.

Perché sono importanti?

Sono importanti per lo scheletro e i denti, la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa e il corretto funzionamento del metabolismo.

Tra i sali più famosi ci sono il calcio che controlla la coagulazione del sangue, il cloro che partecipa alla digestione, il sodio, ma anche il fluoro che contrasta la carie, lo iodio che indispensabile alla tiroide, il ferro serve alla respirazione e il cobalto è un costituente della vitamina B12.

Le quantità necessarie di sali minerali

Le persone ipertese nel mondo sono 1,13 miliardi

IpertensioneIl mondo ha sempre più la pressione alta.

Negli ultimi 40 anni il numero di persone ipertese è pressoché raddoppiato, raggiungendo 1,13 miliardi e, se da un lato diminuiscono nei Paesi industrializzati, dall'altro aumentano in quelli a medio e basso reddito, in particolare nell'Africa Sub Sahariana e in Asia.

È quanto emerge da uno studio, il più ampio del genere, pubblicato su The Lancet dal gruppo di ricercatori componenti la Non Communicable Disease Risk Factor Collaboration, che ha analizzato i dati di quasi 20 milioni di persone, dai 18 anni in su, esaminate in 1479 indagini di popolazione.

Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha partecipato con gli studi condotti in Italia dagli anni '80 ad oggi.

La diminuzione della pressione arteriosa sembra dipendere, secondo gli esperti, da una migliore alimentazione e dal ricorso precoce alle terapie mentre l'incremento appare associato a una alimentazione poco salutare, ricca di calorie, grassi saturi e povera di frutta e verdura.

Feste natalizie: NON SPRECHIAMO IL CIBO!

Cibo sprecatoIl 30% del cibo prodotto viene sprecato e se le emissioni di gas serra derivanti dallo spreco di cibo fossero assimilabili a quelle di un paese, si tratterebbe del terzo emettitore al mondo come entità, dopo USA e Cina.

L'impatto sull'ambiente dello spreco alimentare è pesantissimo, più di quanto forse tanti immaginano. A fare conti e stime è il rapporto della FAO.

Dal rapporto FAO Global food losses and waste. Extent, causes and prevention emerge che va sprecato il 30% del cibo prodotto.

Lo spreco proviene da tutte le fasi della filiera:

produzione agricola primaria (inclusi gli allevamenti di animali), trasporto e stoccaggio dei prodotti primari, lavorazione degli stessi, distribuzione del prodotto finito alle rivendite e da queste ai consumatori, consumo, rifiuto dei residui.

Nella stima FAO non sono considerate altre fonti di cibo tranne quelle terrestri, evidentemente tralasciando la parte marina.

Circa 1 miliardo di abitanti del pianeta è sotto-alimentato e il quantitativo di cibo sprecato ne potrebbe alimentare circa 2 miliardi, quindi occorre veramente agire su questo fronte.

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