Ricerche

Secondo Harward facebook, se usato male, altera la salute mentale

facebook dipendenteFacebook fa male alla salute mentale delle persone.

E più lo si usa, più la situazione peggiora. Lo dice uno studio di due ricercatori americani, Holly Shakya e Nicholas Christakis, pubblicato sulla rivista scientifica Harvard Business Review, che hanno messo a confronto il comportamento di un gruppo di individui quando si relazionano con altre persone tramite Facebook e quando lo fanno nella vita reale.

In particolare, è stato chiesto a ogni intervistato di indicare fino a quattro amici con cui ha discusso questioni importanti e fino a quattro amici con cui ha passato del tempo libero.

Il potere benefico delle relazioni reali

La ricerca è stata condotta su 5.208 adulti: ne sono state analizzate le attività compiute su Facebook nell’arco di due anni e le risposte a un questionario sulle loro relazioni sociali. Lo studio è stato condotto su diversi aspetti psicosomatici, quali la soddisfazione, il benessere mentale, il benessere fisico, e la massa corporea.

Scienziati sostengono che gli alieni avrebbero progettato il DNA umano

DNA alienoUn paio di scienziati dal Kazakhistan credono che la nostra specie sia stata progettata da un potere superiore, una civiltà aliena che voleva o preservare un messaggio nel nostro DNA o semplicemente impiantare la vita su altri pianeti.

Maxim A. Makukov del Fesenkov Astrophysical Institute e Vladimir I. Shcherbak del al-Farabi Kazakh National University hanno passato 13 anni a lavorare per il Progetto del Genoma Umano: una missione che sperava di mappare il DNA.

Sono giunti alla conclusione che gli esseri umani sono stati progettati da un potere superiore, con una serie di schemi aritmetici e un linguaggio simbolico ideografico, codificato nel nostro DNA.

Credono che il 97% delle sequenze non codificate nel DNA umano, sia un codice genetico di forme di vita aliene.

Secondo la loro ricerca:

“la nostra ipotesi è che una civiltà extraterrestre più avanzata fosse impegnata a creare una nuova vita ed impiantarla su vari pianeti. La Terra è solo uno di questi. Quel che vediamo nel nostro DNA è un programma che consiste in due versioni, un codice gigante strutturato ed un codice semplice o di base.”

Scoperto il ruolo delle vitamine e aminoacidi nelle cellule staminali

Vitamine e aminoacidiIl team internazionale guidato dai ricercatori dell’Igb-Cnr ha svelato l’importanza di questi metaboliti nel destino delle cellule staminali embrionali. La scoperta, pubblicata su Stem Cell Reports può portare a risvolti applicativi importanti in campo oncologico e nella medicina rigenerativa

Vitamine e aminoacidi ricoprono un ruolo fondamentale nelle alterazioni epigenetiche, ossia nei meccanismi cellulari coinvolti nello sviluppo di malattie come il cancro. La scoperta, che promette risvolti applicativi in campo oncologico, arriva da un team internazionale coordinato dall’Istituto di genetica e biofisica 'A. Buzzati-Traverso' del Consiglio nazionale delle ricerche (Igb-Cnr) di Napoli, che ha coinvolto gli Istituti Cnr di chimica biomolecolare (Icb-Cnr) e di applicazioni del calcolo (Iac-Cnr), la Radboud University, Nijmegen (Olanda) e University of California, San Francisco (Usa). Lo studio è pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports.

“Abbiamo scoperto con sorpresa che nelle cellule staminali un ruolo chiave è svolto da due insospettabili attori denominati 'metaboliti' (molecole molto piccole indispensabili per la vita della cellula) che corrispondono alla Vitamina C e all’aminoacido L-Prolina”, spiega Gabriella Minchiotti, tra gli autori dello studio e ricercatrice Igb-Cnr. “Abbiamo dimostrato che le cellule staminali embrionali pluripotenti (ossia cellule staminali presenti nei primissimi stadi dello sviluppo), se trattate con Vitamina C acquisiscono uno stato più immaturo (primitivo), mentre se trattate con l’aminoacido L-Prolina danno luogo alla formazione di una cellula embrionale più matura (stato cosiddetto primed).

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