Cervello

Il rosmarino influisce positivamente sulla memoria

Il rosmarinoa influisce positivamente sulla memoria

L’aroma di rosmarino pare possa migliorare la memoria e la concentrazione.

L’aroma di rosmarino può aumentare la capacità della memoria, favorendo il ricordo di eventi e di ciò che si deve fare durante un’attività, migliorando la concentrazione.

Il semplice aroma di una pianta aromatica come il rosmarino, principe di molti piatti di cucina, pare possa operare diversi benefici a livello mentale e della memoria. Un concetto già sostenuto dall’Aromaterapia, la tecnica di benessere che utilizza appunto gli aromi delle piante — in genere sotto forma di oli essenziali, che sono un vero e proprio concentrato di pianta e aroma.

Citato anche da Shakespeare nel suo Amleto, il rosmarino è da sempre ritenuto un rimedio per la memoria e le prestazioni cognitive.

Ciò che si riteneva già diecimila anni fa, è stato confermato da un nuovo studio presentato alla British Psychological Society’s annual conference che si tiene presso l’Harrogate International Centre (UK) dal 9 all’11 aprile 2013.Lo studio, condotto dal professor Mark Moss e la collega Jemma McCready della Northumbria University, conferma quanto già suggerito da un precedente studio sempre del dottor Moss, in cui si affermava che il rosmarino migliora le prestazioni cognitive e migliora la memoria a lungo termine fino al 15 per cento.

Come interpreta la realtà il nostro cervello

Come interpreta la realtà il nostro cervelloLa stragrande maggioranza dell’umanità è convinta che il mondo “esterno”, così come ce lo rappresenta il nostro cervello, corrisponda alla realtà.

In effetti non è assolutamente così ed è molto semplice da comprendere per qualsiasi nostro lettore.

Prima di indagare su che cosa sia la “Realtà”, riassumiamo brevemente come si forma la sua rappresentazione mentale nel nostro cervello.

Dobbiamo partire dalla materia, cioè dalla sostanza di cui è costituito tutto l’Universo e quindi anche il nostro corpo, cervello compreso.

Più avanti vedremo che anche la materia non è la realtà ultima, ma per ora sarà il nostro punto di partenza.

La materia è fatta da atomi, cioè da particelle infinitesime, invisibili anche al microscopio elettronico, a loro volta costituiti da particelle più piccole ancora.

Un atomo è formato da un nucleo centrale costituito da protoni (di carica elettrica positiva) e da neutroni (privi di carica elettrica) attorno al quale ruotano velocissime e disordinatamente delle particelle ancora più piccole di carica elettrica negativa, chiamate elettroni.

Il nostro cervello è soggetto alla “legge di scala”

CervelloIl cervello dei mammiferi risulta costituito da elaborate pieghe. Uno studio recente sta mostrando che tali ripiegamenti non sono casuali, ma seguono una relazione matematica chiamata “legge di scala”, che curiosamente spiega anche come la carta si accartoccia. Le ricerche suggeriscono che le varie forme di cervelli dei mammiferi non nascerebbero da particolari processi di sviluppo che variano da specie a specie, quanto piuttosto da uno stesso processo fisico.

In biologia non è frequente trovare una relazione matematica che si adatta così bene ai dati a disposizione. La legge di scala descrive un modello per il cervello completamente sviluppato, studi sono in atto circa il come si formano le ripiegature nel cervello in via di sviluppo.

Queste “pieghe” nel cervello dei mammiferi sono molto importanti poiché servono ad aumentare la superficie totale della corteccia, ossia lo strato esterno di materia grigia dove risiedono i neuroni. Non tutti i mammiferi hanno cortecce ripiegate; gli animali chiamati “lissencefali” come i marsupiali, i roditori, gli insettivori, hanno un’organizzazione cerebrale meno elevata, con gli emisferi cerebrali a superficie liscia o con solchi appena accennati. Al contrario i primati, le balene, i cani e i gatti sono chiamati “girencefali” e hanno la superficie degli emisferi cerebrali percorsa da varie solcature (le cosiddette “circonvoluzioni cerebrali”).

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