Cervello

Il nostro cervello è multidimensionale

CervelloTutte le dimensioni che ci sono nel nostro cervello: ecco cosa succede quando impariamo qualcosa di nuovo.

Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, il nostro cervello si riorganizza in più dimensioni fino a raggiungerne addirittura 11.

A darci questa notizia curiosa sono i ricercatori del progetto Blue Brain, nato nel 2005 per iniziativa del Politecnico di Losanna e della Ibm, che sulla rivista Frontiers in Computational Neuroscience ha pubblicato lo studio intitolato “Cliques of Neurons Bound into Cavities Provide a Missing Link between Structure and Function”. Ma cosa significa?

Lo studio

Utilizzando un sistema matematico avanzato, i ricercatori sono riusciti a capire quali siano le strutture architettoniche che si formano nel nostro cervello quando elaboriamo un'informazione. Gli scienziati hanno in pratica applicato la matematica alla neuroscienza per arrivare alla conclusione che nel nostro cervello: “C'è un mondo che non immaginavamo”.

11 dimensioni

In futuro i nostri pensieri saranno codificati da algoritmi creati ad hoc

CiberneticaGoogle ha fatto un passo in avanti nello sviluppo di macchine con intelligenza simile a quella umana con algoritmi sviluppati e progettati per codificare i pensieri. Google potrebbe produrre computer con un ‘buon senso’ in una decina d’anni, dice uno scienziato di IA (Intelligenza Artificiale). Raz Kurzweil di Google afferma che gli umani avranno cervelli ‘ibridi’ connessi alla cloud nell’anno 2030.

Ecco le parole di Ray Kurzweil, direttore del reparto ingegneria di Google:

“Tra 20 anni avremo nanobot, perché un altra tendenza esponenziale è il restringimento della tecnologia. Arriveranno al nostro cervello attraverso i capillari ed essenzialmente collegheranno la nostra neocorteccia ad una neocorteccia sintetica nella cloud dando un’estensione alla nostra neocorteccia. Oggigiorno voi avete un computer nel vostro telefono, ma se ci sono 10.000 computer che devono per alcuni secondi fare una ricerca complessa, potete accedere a loro per 1 o 2 secondi nella cloud. Per l’anno 2030, se ha bisogno di un pò di neocorteccia extra potrà collegarsi direttamente alla cloud dal suo cervello ed il nostro pensiero, allora, sarà un ibrido di pensiero biologico e non-biologico”.

“Gran parte dell'èlite pensa che il movimento “transumanista” permetterà loro di fondersi completamente con la tecnologia, e trasformarsi essenzialmente in cyborg metà umani e metà macchine con una vita che duri indefinitamente, proprio come nel film Lucy.

La geoingegneria clandestina è correlata alle malattie degenerative

dr Russell L. Blaylock(NaturalNews) Negli anni 60, si iniziò un pacato dialogo scientifico sul cambiamento climatico globale e su come potesse essere manipolato.

Ciò che avrebbe potuto sfociare in una discussione produttiva per una protezione responsabile del clima della Terra e dell’ecosistema, invece si sviluppò in un esperimento scientifico pazzo e a fini di controllo.

Verso il 21° secolo, i jumbo jets venivano impiegati per far cadere dai cieli miliardi di dollari di alluminio, e non solo, in nanoparticelle.

Nel tentativo di riflettere lontano dalla terra, la luce solare e raffreddare le temperature del clima, questo esperimento scientifico ha sfruttato popolazioni intere, usando enormi quantità di metalli provenienti dall’aria, che letteralmente piovono giù e avvelenano tutti, lentamente, sottilmente.

Secondo il neurochirurgo dr Russell L. Blaylock, le nanoparticelle di alluminio che si trovano nelle chem-trails – scie chimiche- contribuiscono largamente alle malattie degenerative del nostro tempo.

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