Coscienza

Come pulire la propria casa da tutte le energie negative

Sale himalayanoAlcune semplici tecniche in grado di riarmonizzare la nostra casa, eliminando tutte le energie infauste che ci possono colpire. Sale, fuoco, acqua per ripulire gli ambienti in cui viviamo

Se la nostra abitazione, il luogo dove passiamo la maggior parte del nostro tempo per mangiare, leggere o svolgere le normali attività, è armonizzata e quindi ha un’energia positiva difficilmente ci ammaleremo.

Nonostante lo stress quotidiano, l’inquinamento atmosferico, acustico e il traffico cittadino ci rendano più deboli e quindi soggetti ad avere un sistema immunitario più fragile, applicando alcune semplici tecniche possiamo creare un ambiente energeticamente equilibrato e che ci permetta di restare connessi con noi stessi e con la Terra, aiutandoci anche a prevenire eventuali patologie più o meno gravi.

La tecnica del Sale

Il Sale è il purificatore dell’elemento Terra, molti popoli lo utilizzavano fin dall'antichità, nelle chiese veniva miscelato all’acqua sacra prima di metterla a disposizione dei fedeli, per pulire un locale dalle energie negative si possono posizionare cinque ciotole di media grandezza con all’interno del sale non raffinato: più precisamente quattro agli angoli ed una al centro del locale.

E’ importante mantenere chiusa la confezione del sale prima dell’utilizzo predestinato, altrimenti inizierà ad assorbire tutte le impurità presenti nell’ambiente circostante.

Uno scienziato russo ha immortalato l’anima nell'istante in cui abbandona il corpo dopo il decesso

AnimaL’esatto momento in cui l’anima lascia il corpo sembra essere stato catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, che avrebbe fotografato una persona con un dispositivo bioelettrografico nel momento esatto in cui è deceduta.

Korotkov ha scattato la foto con la tecnica Kirlian: il metodo, adottato dal Ministero della Salute russo ed utilizzato da oltre 300 medici in tutto il mondo come forma di monitoraggio per malattie come il cancro, è stato perfezionato da Korotkov con tecnica GDV (Gas Discharge Visualization) che ha poi applicato su una persona in punto di morte.

L’alone azzurro nell’immagine a sinistra rappresenta il momento in cui, secondo lo scienziato, l’anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il soggetto, diviene rosso.

Secondo Korotkov, l’ombelico e la testa sono le parti che per prime perdono la loro forza (cioè l’anima) mentre l’inguine ed il cuore sono le aree che vengono abbandonate per ultime.

Malattia e guarigione sono legate al proprio modo di pensare

Enzo SoresiEnzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano. Nel libro "Il cervello anarchico" racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede

Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.

C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto». Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero. Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi.

Io lo chiamo danno biologico primario». Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico».

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