Ecologia

Feste natalizie: NON SPRECHIAMO IL CIBO!

Cibo sprecatoIl 30% del cibo prodotto viene sprecato e se le emissioni di gas serra derivanti dallo spreco di cibo fossero assimilabili a quelle di un paese, si tratterebbe del terzo emettitore al mondo come entità, dopo USA e Cina.

L'impatto sull'ambiente dello spreco alimentare è pesantissimo, più di quanto forse tanti immaginano. A fare conti e stime è il rapporto della FAO.

Dal rapporto FAO Global food losses and waste. Extent, causes and prevention emerge che va sprecato il 30% del cibo prodotto.

Lo spreco proviene da tutte le fasi della filiera:

produzione agricola primaria (inclusi gli allevamenti di animali), trasporto e stoccaggio dei prodotti primari, lavorazione degli stessi, distribuzione del prodotto finito alle rivendite e da queste ai consumatori, consumo, rifiuto dei residui.

Nella stima FAO non sono considerate altre fonti di cibo tranne quelle terrestri, evidentemente tralasciando la parte marina.

Circa 1 miliardo di abitanti del pianeta è sotto-alimentato e il quantitativo di cibo sprecato ne potrebbe alimentare circa 2 miliardi, quindi occorre veramente agire su questo fronte.

Cowspiracy, il docufilm sull'allevamento intensivo animale

Cowspiracy: il Segreto della Sostenibilità - LibroIl vero volto dell’industria più distruttiva di tutti i tempi

Il lungometraggio Cowspiracy, prodotto da Leonardo DiCaprio, ha vinto numerosi premi, tra cui l’Audience Choice Award al 2015 South African Eco Film Festival e il Best Foreign Film Award alla 12° edizione del Festival de films de Portneuf sur l’environnement.

Sta scuotendo le coscienze degli spettatori di tutto il mondo, mostrando la connessione tra allevamenti intensivi, deforestazione, produzione di gas serra, distruzione della foresta pluviale con la conseguente estinzione delle specie indigene e del loro habitat, erosione del manto terrestre e inquinamento idrico.

Il segreto della sostenibilità è il saggio scritto dai registi del lungometraggio, di cui riprende i temi arricchendoli di nuovi contenuti, con:

  • Le testimonianze complete dei personaggi intervistati (Will Anderson di GreenPeace, Lisa Agabian di Sea Shepherd, gli scrittori Michael Pollan e Will Tuttle...).
  • Statistiche e informazioni aggiornate.
  • Un’analisi degli interessi economici dietro al business dell’allevamento animale e delle ragioni per cui le principali organizzazioni ambientaliste mondiali hanno paura di parlarne.
  • Consigli per adottare uno stile di vita vegan, a partire dall’alimentazione.
  • Strategie per ridurre la propria impronta ecologica sul pianeta.

Le piantagioni di alberi “alieni” danneggiano l'ambiente

PiantagioniIn tutto il mondo alberi “alieni” vengono piantati in grandi piantagioni commerciali per produrre materie prime industriali, causando danni irreparabili al suolo, all’ambiente e alle comunità locali.

Per mano dell’industria, piante esotiche, o “aliene” strappate al proprio ambiente, scacciano gli ambienti naturali di un’altra regione.

La colpa non è degli alberi, che sono essenziali nell’ambiente in cui sono nati e cresciuti, la colpa è di chi li pianta nel posto sbagliato, per profitto o per ignoranza.

Gli eucalipti vengono abbattuti in Australia, da cui provengono, e piantati a milioni come eserciti a ranghi serrati in Sudamerica e Sudafrica.

L’africana acacia viene invece estirpata dalle proprie foreste native e viene mandata a distruggere e invadere le foreste pluviali del Sudest asiatico per produrre carta.

L’americano douglas occupa il posto di piante autoctone in Scandinavia, in Europa centrale e perfino nelle nostre aree urbanizzate.

Mentre da decenni Legambiente e le altre associazioni ambientaliste onorano la festa dell’albero piantando decine di migliaia di alberi originari (nativi) in ciascuna regione, c’è chi sembra invece voler onorare la globalizzazione: Casapound ha organizzato un grande battage pubblicitario striscioni nel cemento “gli alberi sono le colonne della nazione”, a firma dell’associazione collaterale “La Foreste che Aavanza" corredati da qualche sparuta pianta esotica: conifere a Bari, douglas a Ascoli Piceno, thuje a Pavia.

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