Salute

Alle sigarette elettroniche va assegnato un elevato livello di cautela

Sigaretta elettronicaLe sigarette elettroniche con nicotina sono state bocciate dall'Istituto superiore di sanità secondo cui l'efficacia di questo prodotto “è ancora tutta da dimostrare”.

È questo, in sintesi, il contenuto della relazione dell'Iss in risposta ad un parere richiesto nei mesi scorsi dal ministro della Salute Renato Balduzzi sulle sigarette elettroniche.

“L'atteggiamento che si vuole suggerire – ha spiegato Roberta Pacifici, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss - è un atteggiamento di prudenza a difesa del consumatore. Non è infatti ancora dimostrata l'efficacia del prodotto nell'aiutare i fumatori a smettere. Inoltre ci sono elementi che devono essere chiariti riguardo la tossicità di questo prodotto. Possiamo dire che la sigaretta elettronica è meno tossica di quella tradizionale, ma non si può affermare che sia del tutto innocua”.

Secondo l'Iss la sigaretta elettronica dovrebbe passare una serie di controlli e verifiche che al momento non sono previsti. Pacifici ha però spiegato che anche qualora si dimostrasse l'efficacia, la sigaretta elettronica contenente nicotina “dovrebbe essere comunque trattata come tutti gli altri prodotti sostitutivi del fumo tipo gomme da masticare, cerotti. Vale a dire come dispositivi medici”.

Scoperto nuovo sistema per depurare l'aria

Scoperto nuovo sistema per depurare l'aria che sfrutta una strategia prevista già in natura.

Un nuovo metodo di depurazione dell'aria che potrebbe aiutare le industrie in Europa a non chiudere per via della violazione del limite consentito dall'Unione europea per le emissioni inquinanti industriali.

Il sistema è stato inventato dal chimico Matthew Johnson dell'Università di Copenhagen, in Danimarca, ed è stato presentato alla conferenza “First international education forum on environment and energy science” organizzata alle Hawaii a dicembre.

Il risultato del progetto?

La realizzazione di un dispositivo di depurazione dell'aria per impianti industriali rivoluzionario.

Il metodo sfrutta una strategia prevista già in natura per rimuovere l'inquinamento atmosferico: il meccanismo di auto-pulizia dell'atmosfera che, innescato dalla luce del sole, conduce i gas inquinanti nel cielo, iniziando a formare particelle attraverso l'impatto con composti naturali come l'azoto; particelle che successivamente vengono lavate via dalla pioggia che pulisce l'atmosfera una volta che colpisce il suolo.

Cervello danneggiato anche da moderate quantità di alcol

Una modesta assunzione di alcol che qualcuno ritiene sia benefica per il cuore, in realtà a diverse dosi è dannosa per il cervello in quanto riduce la produzione di neuroni e intacca la plasticità strutturale cerebrale.

Secondo alcuni, bere moderate quantità di bevande alcoliche può essere benefico per la salute cardiovascolare. Ma, posto che questo sia vero, secondo un nuovo studio della Rutgers University, sarebbe invece dannoso per il cervello adulto poiché ne verrebbe intaccata la plasticità strutturale.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Neuroscience, e suggeriscono che il cervello può essere danneggiato nella produzione di cellule, che verrebbe ridotta del 40%, in particolare se si è dediti a bere poco durante la settimana e bere di più nei fine settimana.

Ad averlo scoperto sono stati Tracey J. Shors, professoressa di neuroscienze comportamentali e sistemi presso la Rutgers University e la dottoressa Megan Anderson, le quali hanno collaborato con Miriam Nokia della University of Jyvaskyla in Finlandia.

«Anche bere con moderazione può trasformarsi in binge drinking [bere compulsivo] senza che la persona se ne accorga – ha commentato Anderson nella nota Rutgers – A breve termine potrebbero esserci danni motori o funzionali impercettibili, ma a lungo termine questo tipo di comportamento potrebbe avere effetti molto negativi su apprendimento e memoria».

I test per valutare l’impatto dell’alcol, nella misura dello 0,08% – che è il limite legale tollerato per la guida di un veicolo negli Usa e in altri Paesi – è stato condotto su modello animale. La dose di alcol è stata comparata a quella che si otterrebbe per un essere umano con il consumo di 3-4 bevande per le donne e 5 per gli uomini.

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