Trial clinici

Esiste un legame tra antibiotici e infezioni ospedaliere?

AntibioticiI ricercatori del Columbia University Medical Center di New York hanno esaminato quello che possono fare gli antibiotici al microambiente che circonda i pazienti.

Si tratta dell'ambiente che non si vede a occhio nudo, l'ambiente di microorganismi che è in costante interazione con noi e fra di noi. Il Dr. Daniel Freedberg e i suoi colleghi hanno osservato più da vicino i letti di ospedale nei quali ai pazienti erano stati somministrati antibiotici.

I ricercatori hanno riportato su JAMA Internal Medicine che “gli antibiotici dati a un paziente possono alterare il microambiente locale ed influenzare il rischio di un altro paziente” ed hanno scoperto che un'infezione comune negli ospedali statunitensi che causa diarrea, il clostridium difficile (C. diff), diventa ancora più pervasiva e mortale dopo che un paziente ha assunto antibiotici. La cosa più scioccante è che i pazienti che hanno utilizzato antibiotici si lasciano dietro un microambiente che espone il paziente successivo ad un maggior rischio di infezione da C. diff..

L'utilizzo di antibiotici mette a rischio gli altri

Lo studio mostra che l'uso di antibiotici effettivamente mette gli altri pazienti a rischio in quanto gli antibiotici destabilizzano il terreno e l'ecologia salutare dell'ambiente circostante, riducendo così i microbi buoni che aiutano gli esseri umani a difendersi dalle infezioni.

Assumere meno zucchero possibile!

ZuccheroZucchero – Un recente studio mirato ai bambini afferma che i danni causati dallo zucchero possono essere facilmente prevenuti e addirittura invertiti; mentre la maggior parte delle diete tendono a richiedere mesi per mostrare i risultati, riducendo il consumo di zucchero si notano effetti positivi immediati sulla salute generale.

Il Dr. Robert Lustig e il suo team di ricercatori della “University of California”, in San Francisco, sono stati in grado di diminuire i livelli di trigliceridi di 33 punti in media, facendo scendere il colesterolo LDL (cattivo) e la pressione diastolica di 5 punti. In soli 10 giorni, tutti i bambini che hanno partecipato allo studio hanno visto ridursi drasticamente il rischio di diabete di tipo 2.

Il test, effettuato solamente sui bambini, sembra suggerire benefici simili anche per gli adulti.

È importante sapere che non tutte le calorie sono creati uguali; 100 calorie di zucchero non sono come 100 calorie di spinaci. Purtroppo le aziende alimentari tendono a sorvolare su questo tema cercando di far credere che “a basso contenuto calorico” sia sinonimo di “sano”. In realtà, non dovremmo concentrare la nostra attenzione sul conteggio delle calorie ma sugli ingredienti contenuti nel nostro cibo.

Mangiare pistacchi per combattere il diabete di tipo 2

PistacchiPistacchi contro diabete di tipo 2: arrivano nuove conferme dall’European Congress on Obesity che si è tenuto a Sofia, in Bulgaria, dal 28 al 31 Maggio. Una ricerca presentata nel corso del convegno e promossa da American Pistachio Growers, l’associazione ch rappresenta i coltivatori di pistacchio USA, suggerisce che il consumo di pistacchi potrebbe migliorare la resistenza all’insulina e quindi proteggere contro il diabete di tipo 2.

Lo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Mònica Bulló, Human Nutrition Unit, Faculty of Medicine and Health Sciences, Pere Virgili Institute for Investigating Health, Rovira i Virgili University, Reus, Spain, e dai suoi colleghi.

“Questa ricerca costituisce un’ulteriore e utile indicazione di come i pistacchi possano inserirsi vantaggiosamente nell’alimentazione quotidiana.” – afferma il professor Giorgio Donegani, presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – “Non soltanto per i conosciuti effetti antiossidanti e protettivi verso le malattie cardiocircolatorie, ma anche per la prevenzione di una patologia in preoccupante crescita come il diabete, spesso associata a uno stile di vita poco sano, sia per quanto riguarda l’alimentazione sia per ciò che concerne la scarsa attività fisica”.

Il consumo di frutta secca a guscio avrebbe così un effetto benefico su patologie come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

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