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Secondo l’astronauta Worden siamo noi gli alieni
L'ipotesi del Tempo Fantasma è una teoria revisionista della cronologia storica ufficiale formulata tra il 1980 e il 1990 dallo storico tedesco Heribert Illig. Secondo l'ipotesi del ricercatori, alcuni periodi della storia passata, in particolare quella europea durante il Medioevo (614-911 d.C.) non si sono affatto verificati, oppure si è volutamente datarli erroneamente. Dunque, tre secoli sarebbero stati inventati di sana pianta: ragion per cui, saremmo, in realtà, nel 1717!
Se fosse vero, non sarebbe semplicemente una cospirazione, ma la madre di tutte le cospirazioni: un vero e proprio complotto temporale: ben 297 anni di storia, quelli tra il 614 e il 911, non sarebbero mai avvenuti e quindi deliberatamente inventati o volutamente datati in maniera erronea.
Questa teoria, conosciuta come Ipotesi del Tempo Fantasma, è stata formulata da tre studiosi in tempi diversi: Hans-Ulrich Niemitz, ingegnere ed ex direttore del Centro di Storia della Tecnologia di Berlino (1946-2010), lo storico tedesco Heribert Illig (nato nel 1947), e Anatolij Timofeevic Fomenko, matematico, fisico e professore all’Università statale di Mosca (nato nel 1954).
Nell’introduzione al suo articolo “The Phantom Time Hypothesis”, il dottor Hans-Ulrich Niemitz chiede ai suoi lettori di essere pazienti, benevoli e aperti a idee radicalmente nuove, dato che le sue affermazioni sono tutt’altro che convenzionali.
Le famose sonde Voyager 1 e 2 raggiungeranno presto i 40 anni di attività nello spazio, rappresentano i due veicoli spaziali più longevi che siano mai decollati dal nostro pianeta
Voyager 2 è stata la prima sonda ad abbandonare la Terra il 30 agosto 1977, Voyager 1 qualche giorno dopo, il 5 settembre dello stesso anno, entrambe partite da Cape Canaveral a bordo di razzi Titan III.
Le missioni principali sono state ormai portate a termine da tempo, l’obbiettivo principale era di sorvolare i pianeti giganti Giove e Saturno per studiarne i campi magnetici, gli anelli e fotografarne i rispettivi satelliti. È proprio la Voyager 2 quella che tra le due di ha inviato la maggior parte delle informazioni, indicando che sulle lune di Giove un tempo c’erano oceani e vulcani, e inviando una gran mole di informazioni su Titano.
Dal 2012, Voyager 1 è entrata in quello che viene chiamato “Spazio interstellare”, ossia quella zona molto vicina alla fine del nostro sistema solare e nella quale la nostra stella ha un impatto quasi nullo sulle particelle. Entrambe le sonde continuano a comunicare, tuttavia il ritardo del segnale è sempre più significativo e le tecnologie sono quelle degli anni 70, obsolete rispetto a quelle attuali.
Nonostante gli obbiettivi siano stati raggiunti da tempo, l’entrata nello spazio interstellare ha consentito di scoprire molti fenomeni interessanti, ad esempio che le zone al di fuori del sistema solare sono molto più pericolose di quanto si pensasse, per via della mancanza di protezione del Sole dagli incredibili livelli di radiazioni.