Il lento omicidio di Julian Assange

Il lento omicidio di Julian Assange

Julian Assange viene lentamente assassinato nella prigione di Sua Maestà di Belmarsh, nel sud-est di Londra.

La prigione è famosa per detenere persone mai accusate di un crimine. Viene anche chiamata la versione inglese di Guantanamo, usata per detenere cosiddetti terroristi, così chiamati da polizia e servizi segreti inglesi così spacciati dai media e dirigenze inglesi. Terroristi che diventano tali per continue e ripetute accuse dalla propaganda dei media, ma non necessariamente di fatto.

Ricordate, se una bugia viene ripetuta abbastanza spesso diventa verità nella mente di ascoltatori ottusi. S’indottrina il pubblico nel demonizzare qualcuno o un gruppo di persone, o un Paese che possa diventare pericoloso per gli sforzi esiziali e criminali dell’impero.

Questo è ciò che fanno con Julian Assange.

Esattamente lo stesso principio viene applicato, anche se su scala diversa, contro il Presidente Putin, la Russia e la Cina. E sembra funzionare in una società occidentale, sottoposta al lavaggio del cervello, gestita dalla una dirigenza smidollata e asservita agli statunitensi. Sì, quello che succede a Julian Assange potrebbe accadere a qualsiasi giornalista che riveli scomode verità sull’impero e le macchinazioni criminali dei suoi seguaci, qualunque giornalista, o non giornalista, informatore, a tale proposito, chiunque osi opporsi alle atrocità anglosioniste può finire a Guantanamo o Belmarsh considerata una prigione di tipo A per adulti, vale a dire, una prigione “seria”, dove detenuti “pericolosi” lo sono fin quando il servizio carcerario di Sua Maestà lo ritiene necessario, e i prigionieri sono sottoposti a prassi segrete, inclusa la tortura.

Il caso di Julian Assange va oltre infrangere tutte le regole della libertà di parola “democratica”. Il modo in cui viene trattato è una grave infrazione ai Diritti Umani. I governi statunitense ed inglese intendono mettere a tacere e punire un campione della libertà di parola, torturandolo perché il mondo lo veda e soprattutto come minaccia a potenziali informatori e sostenitori della libertà di parola.

Macchina di calcolo basata sulla luce

Macchina di calcolo basata sulla luce

Macchina di calcolo che elaborando i dati alla velocità della luce. Il risultato apre importanti prospettive per lo sviluppo di tecnologie applicabili a numerosi ambiti disciplinari: dal sequenziamento genico, alla generazione di bit-coin e password sicure.

Lo studio, condotto da un gruppo di ricerca del Dipartimento di fisica della Sapienza e dell'Istituto dei sistemi complessi del Cnr, è pubblicato sulla rivista Physical Review Letters.

Trovare il tragitto più corto che collega molte città, confrontando i numerosi e diversi percorsi, è un compito che diventa sempre più arduo al crescere del numero di città da visitare. Calcoli di ottimizzazione combinatoria, simili a questo, sono molto frequenti nella quotidianità, nella scienza e nell'ingegneria, ma sono difficilmente trattabili su larga scala dai computer tradizionali.

Lo sviluppo di nuovi sistemi hardware che possano risolvere efficacemente complesse ottimizzazioni è una delle sfide della scienza moderna. Una direzione promettente è quella di codificare tali problemi in modelli di Ising, modelli fisico-matematici definiti da un insieme finito di variabili (spin), che possano essere risolti da specifici processori ottici, definite macchine di Ising. Queste macchine di calcolo codificano lo stato delle variabili e le loro connessioni nell'ampiezza e nella fase del campo elettromagnetico. Elaborando i dati alla velocità della luce attraverso diversi canali spaziali e di frequenze, promettono di essere estremamente più rapide di quelle elettroniche.

Il team di ricerca del Dipartimento di fisica della Sapienza e dell'Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isc), costituito da Davide Pierangeli e Giulia Marcucci e coordinato da Claudio Conti, ha progettato e realizzato sperimentalmente la più grande macchina di Ising mai dimostrata prima. Il risultato, pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, apre importanti prospettive per lo sviluppo di tecnologie future.

Aumentare il prezzo del cacao per eliminare il lavoro minorile in Ghana

Aumentare il prezzo del cacao per eliminare il lavoro minorile in Ghana

Un aumento del prezzo del cacao fino al 47% potrebbe eliminare tutto il lavoro minorile dalla produzione di cacao in Ghana.

Secondo un nuovo modello economico, descritto in uno studio pubblicato di recente nella rivista PLOS ONE, (1) di Jeff Luckstead (2) e Lawton Lanier Nalley (3) della University of Arkansas, USA, e Francis Tsiboe della Kansas State University, USA, un aumento del prezzo del cacao del 2,8% potrebbe potenzialmente eliminare le peggiori forme di lavoro minorile dalla produzione di cacao in Ghana.

Anche se l'attuale legge del Ghana proibisce il lavoro minorile, tradizionalmente, i bambini iniziano a imparare e ad usare le abilità di coltivazione del cacao durante l'infanzia. Si stima che nel 2015, poco meno del 40% dei bambini, che lavorano nel settore del cacao, sono stati coinvolti in lavori pericolosi.

Molte famiglie, occupate nel settore del cacao, vivono in povertà in fattorie di piccole dimensioni e hanno bisogno che i bambini lavorino per guadagnare abbastanza da sopravvivere. Di conseguenza, le attuali leggi sul lavoro minorile vengono applicate raramente.

Il lavoro minorile nella produzione di cacao non è solo un sintomo di povertà, ma anche un fattore che penalizza l'istruzione poiché i bambini spesso rinunciano a un percorso scolastico per lavorare nei frutteti di cacao.

In questo studio, gli autori hanno utilizzato i dati tratti da una revisione della letteratura sulla politica agricola per sviluppare un modello economico che includa l'incremento della quotazione del prezzo del cacao al fine di eliminare diverse tipologie di lavoro minorile nelle fattorie del cacao ghanese.

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