Scoperto il ruolo delle vitamine e aminoacidi nelle cellule staminali

Vitamine e aminoacidiIl team internazionale guidato dai ricercatori dell’Igb-Cnr ha svelato l’importanza di questi metaboliti nel destino delle cellule staminali embrionali. La scoperta, pubblicata su Stem Cell Reports può portare a risvolti applicativi importanti in campo oncologico e nella medicina rigenerativa

Vitamine e aminoacidi ricoprono un ruolo fondamentale nelle alterazioni epigenetiche, ossia nei meccanismi cellulari coinvolti nello sviluppo di malattie come il cancro. La scoperta, che promette risvolti applicativi in campo oncologico, arriva da un team internazionale coordinato dall’Istituto di genetica e biofisica 'A. Buzzati-Traverso' del Consiglio nazionale delle ricerche (Igb-Cnr) di Napoli, che ha coinvolto gli Istituti Cnr di chimica biomolecolare (Icb-Cnr) e di applicazioni del calcolo (Iac-Cnr), la Radboud University, Nijmegen (Olanda) e University of California, San Francisco (Usa). Lo studio è pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports.

“Abbiamo scoperto con sorpresa che nelle cellule staminali un ruolo chiave è svolto da due insospettabili attori denominati 'metaboliti' (molecole molto piccole indispensabili per la vita della cellula) che corrispondono alla Vitamina C e all’aminoacido L-Prolina”, spiega Gabriella Minchiotti, tra gli autori dello studio e ricercatrice Igb-Cnr. “Abbiamo dimostrato che le cellule staminali embrionali pluripotenti (ossia cellule staminali presenti nei primissimi stadi dello sviluppo), se trattate con Vitamina C acquisiscono uno stato più immaturo (primitivo), mentre se trattate con l’aminoacido L-Prolina danno luogo alla formazione di una cellula embrionale più matura (stato cosiddetto primed).

Debito mondiale a quota 215 mila mld di dollari

DollariIl debito mondiale complessivo è letteralmente esploso negli ultimi tempi, salendo a un ritmo impressionante nell’ultimo decennio.

I debiti accumulati si sono attestati a un nuovo record assoluto di 170 mila miliardi di sterline l’anno scorso, una cifra pari a oltre 215 miliardi di dollari. Sono i dati record pubblicati dall’Instituto di Finanza Internazionale (IIF).

Il report dell’IIF mette in evidenza come i livelli di debito complessivi dei paesi della Terra, che comprendo quindi non solo la sfera pubblica, ma anche quella privata come aziende e famiglie, sono aumentati di più di $70 mila miliardi negli ultimi dieci anni, a quota $215 mila miliardi (trilioni per usare il vocabolo usato in lingua inglese per descrivere le unità di migliaia di miliardi) nel 2016.

Si tratta di una somma equivalente al 325% del Pil mondiale.

L’Istituto sottolinea che i mercati in via di Sviluppo sono sempre più fonte di preoccupazione, rappresentando una minaccia maggiore alla stabilità finanziaria e all’economia globale.

La teoria della Terra piatta è stata studiata per far 'appiattire' la mente

Terra piattaNon intendiamo fomentare polemiche, ma dar voce a chi considera la teoria della Terra piatta un’operazione psicologica (psy op), ideata e promossa dalla C.I.A. (la Criminal infamous agency) atta a gettare il discredito su altri filoni di ricerca ed a creare confusione.

Come scrivemmo tempo fa, a prescindere dal fatto se tale modello sia plausibile o no, ci sembra che il problema sia mal posto: infatti, nonostante il suo carattere eccentrico, tale ipotesi tende a riprodurre i limiti metodologici dell’ortodossia scientifica. Infatti non bisognerebbe cercare solo le prove oggettive, i dati empirici per dimostrare che il pianeta non sarebbe un geoide, quanto focalizzare la questione su che cosa siano la “realtà”, la materia-energia, il cervello, la percezione, la mente, la coscienza. Occorrerebbe provare a definire quello che il fisico francese Costa de Beauregard chiama “il problema veramente fondamentale”, vale a dire la relazione tra la psiche e la materia.

Malgrado i progressi speculativi nel campo della scienza attuale, la nostra visione del mondo ed il sapere accademico-istituzionale sono ancora ancorati a rigide coordinate spazio-temporali, ad una concezione cartesiana della res extensa.

Da un punto vista storico, ricordiamo che già Aristotele e gli scienziati ellenistici ritenevano che la Terra avesse una forma sferica.

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