Cardiologia

Ridurre l’insufficienza cardiaca mangiando uva

UvaLe sostanze antiossidanti contenute nell’uva sono in grado di ridurre l’insufficienza cardiaca correlata all’ipertensione, o pressione alta, grazie all’aumento dell’attività di alcuni geni responsabili della difesa del tessuto cardiaco

Il segreto per agire in modo efficace e naturale contro l’insufficienza cardiaca, associata alla pressione arteriosa alta, pare sia racchiuso in un acino d’uva.

L’ipertensione e le sue implicazioni si ritiene interessino circa 1 miliardo di persone al mondo.

Questa patologia, come risaputo, è tra l’altro l’anticamera di ictus, infarto e altri problemi cardiaci. Quello che tuttavia forse non tutti sanno è che l’ipertensione è anche responsabile dell’insufficienza cardiaca cronica: una condizione che mette a serio rischio la vita di chi ne è affetto.

L’insufficienza cardiaca è caratterizzata da un ispessimento e irrigidimento (o fibrosi) del cuore. La conseguenza è che il muscolo cardiaco non è più in grado di riempirsi e pompare sangue in modo efficace: ecco perché si chiama “insufficienza”.

Ora, i ricercatori dell’Università del Michigan Health System hanno dimostrato con uno studio sovvenzionato dal National Institutes of Health (NIH), che l’uva è una naturale fonte di antiossidanti – come i polifenoli – che sono i responsabili dei benefici apportati al cuore e al sistema cardiaco. Queste sostanze, secondo lo studio, influenzano l’attività di geni e i percorsi metabolici che migliorano i livelli di glutatione (o GSH), il più abbondante tripeptide o antiossidante cellulare presente nel cuore.

L'età e lo stress determinano la qualità del sonno

Sonno agitatoSicuramente lo stress non ci permette di vivere con un certo spirito le cose e, più il livello è alto, meno riusciamo a vivere con soddisfazione e la qualità della vita si abbassa.

Una ricerca condotta da studiosi tedeschi e basilesi ha evidenziato una relazione tra la qualità del sonno ed il livello di stress, calcolato per differenti fasce d’età.

Per lo studio, pubblicato in versione digitale su The Journals of Gerontology Series B: Psycological Sciences and Social Sciences”, sono stati utilizzati dati i del Gruppo tedesco di ricerca socioeconomico (SOEP), che dal 1984 ha svolto interviste per un totale di circa 14.200 persone fra i 18 e gli 85 anni.

Da questa ricerca è emerso come andare in pensione aiuterebbe ad innalzare la qualità del sonno. Inoltre proprio la qualità decresce dalla giovinezza al passaggio con la terza età per poi migliorare dai sessanta anni in su, specie se questa fase coincide con il pensionamento. Purtroppo, però, questo è un picco che decresce dopo un anno circa tendendo a degradarsi.

Inoltre, esiste una relazione tra qualità delle ore di riposo e stato di salute. Persone con obesità, problemi respiratori, cardiaci, o dolori cronici, dormono peggio rispetto alle altre, sane e senza problemi fisici.

Pochi sanno che il cuore inizia a danneggiarsi da giovani

CuoreLa salute del cuore inizia da giovani, ma pochi lo sanno

Anche se i danni al cuore causati dalle cattive abitudini iniziano fin da giovani, una buona metà delle persone pensa di non doversene occupare fino a oltre 30 anni.

È il risultato di uno studio reso noto dalla World Heart Federation in occasione del World Heart Day, che si celebra il 29 settembre. La ricerca è stata effettuata su oltre 4mila persone di quattro paesi, Brasile, India Usa e Gran Bretagna.

In media l'età a cui bisognerebbe intervenire è 32,2 anni, con il 49 per cento degli intervistati che ritiene di dover fare qualcosa solo dopo i 30.

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