Cardiologia

Ipertesi 17 milioni di italiani

IpertensioneDiciassette milioni di italiani (uno su tre) sono ipertesi ma solo uno su due sa di esserlo.

Il killer silenzioso - la principale causa di malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco) che in Italia provocano 240 mila morti ogni anno, pari al 40% di tutte le cause di morte - non è solo “roba da grandi”. Anzi. L'ipertensione è una condizione frequente nell'infanzia e nell'adolescenza. Un problema sottostimato per la scarsa diffusione dell'abitudine di misurare la pressione a bambini e ragazzi.

A lanciare l'allarme, cardiologi e pediatri: 4 bambini su 100 sono ipertesi già alle elementari. E la dimensione di tale fenomeno non solo nei bambini ma anche negli adulti sarà proprio uno dei temi che verranno affrontati in occasione del XXXIII Congresso Nazionale della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, in programma dal 6 al 9 ottobre al Palazzo Congressi di Firenze.

“Tutti sono a rischio, a qualunque età. E i dati epidemiologici più recenti -afferma il prof. Gianfranco Parati, presidente della SIIA e direttore dell'Unità Complessa di Cardiologia e Dipartimento di Scienze Mediche e Riabilitative presso l'Istituto Auxologico Italiano - lo confermano. Documentano infatti una elevata prevalenza dell'ipertensione arteriosa in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese ne soffre un terzo della popolazione ma, nonostante la disponibilità di terapie efficaci e mirate per la grande maggioranza dei casi, solo un paziente iperteso su quattro è adeguatamente curato”.

L'inquinamento acustico colpisce un europeo su quattro

Un nemico invisibile che può portare problemi di salute, ma con piccoli accorgimenti quotidiani si può combattere

Un europeo su quattro è esposto a inquinamento acustico, con possibili conseguenze per la salute. Si va dai disturbi del sonno ai problemi cardiaci. A riaccendere i riflettori su questo nemico invisibile è il report dell'Agenzia europea per l'ambiente che sottolinea come questo tipo di inquinamento coinvolga oltre 125 milioni di persone solo nel Vecchio Continente.

Le zone più rumorose individuate dal monitoraggio dell'Agenzia sono in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, ovvero quelle regioni con una più alta densità di popolazione, mentre al contrario, le zone più “silenziose” si trovano in Nord Europa, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.

E in Italia? Alcune città sono più a rischio di altre: molto dipende dalla quantità di traffico stradale, ferroviario e aereo che coinvolge la zona osservata, ma anche dalla presenza di siti industriali e di tutto ciò che contribuisce a creare rumore.

Un eccessivo rumore del traffico aumenta il rischio di decesso

Stress cardiologicoVivere vicino a una strada trafficata potrebbe aumentare il rischio di morire prematuramente.

Uno studio della Technical University Dresden, in Germania, ha scoperto che l'esposizione costante al rumore del traffico, di una linea ferroviaria o di un aeroporto può mettere sotto stress il corpo, aumentando il rischio di subire un attacco di cuore.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Deutsches Arzteblatt International. Studi precedenti hanno scoperto che il rumore aumenta il rischio ictus e morte prematura. Nel nuovo studio i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre un milione di tedeschi.

Sono stati presi in considerazione i luoghi in cui hanno vissuto: se vicino a una strada trafficata o a una ferrovia e così via, con lo scopo di misurare l'esposizione al rumore del traffico.

Quando l'analisi è stata ristretta ai pazienti morti di infarto fino al 2014/2015, è stato riscontrato un legame statisticamente significativo tra l'esposizione al rumore e il rischio infarto. I risultati hanno quindi dimostrato un'associazione tra rumore del traffico stradale, ferroviario e aereo, e un attacco di cuore.

I ricercatori hanno però trovato un rischio minore di infarto legato al rumore degli aerei. Questo perché, a differenza del traffico stradale e ferroviari, il rumore degli aerei non rimane costantemente sopra i 65 decibel.

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