Cardiologia

Si rischia la salute se si sta seduti più di tre ore al giorno

SedentarietàStare seduti troppo a lungo espone al rischio di obesità, diabete 2, malattie cardiovascolari. All’estero, già introdotte nelle scuole le lezioni da seguire in piedi

Stare seduti troppo a lungo nel corso della giornata aumenta la sedentarietà e, con essa, il rischio di accumulare chili in eccesso e di sviluppare problemi di circolazione sanguigna. Ma le conseguenze negative che riguardano da vicino soprattutto impiegati, giornalisti, segretarie e designer (e più in generale tutte le persone che lavorano al computer) andrebbero anche oltre, con un aumentato rischio di morte prematura: per tutte le cause. Il dato emerge da una metanalisi pubblicata sull’«American Journal of Preventive Medicine».

RISCHI PIÙ ALTI PER CHI RIMANE SEDUTO ALMENO TRE ORE

I ricercatori hanno analizzato le statistiche tratte da diverse ricerche condotte tra il 2002 e il 2011 che avevano coinvolto più di 1,1 miliardi di adulti, ritenuti un campione rappresentativo della popolazione di 54 Paesi.

Tra i dati a disposizione comparivano le ore della giornata trascorse seduti e i tassi di mortalità registrati. Il team ha così potuto stimare come trascorrere più di tre ore al giorno seduti - comportamento che apparterebbe al sessanta per cento della popolazione mondiale - sia responsabile di quasi il quattro per cento di tutte le cause di morte, con un impatto maggiore registrato nella regione del Pacifico occidentale.

Il segreto per una buona dormita è stato finalmente svelato dagli scienziati…

SonnoSi dice che una coscienza pulita sia il cuscino migliore, ma secondo i risultati di un nuovo studio il segreto di una buona dormita è avere uno scopo per svegliarsi la mattina.

In questa ricerca, prima nel suo genere, gli scienziati americani hanno scoperto che avere uno scopo nella vita si traduce in meno disturbi notturni e una qualità del sonno migliore.

Anche se tutti i partecipanti allo studio erano persone di una certa età, i ricercatori hanno dichiarato che i risultati possono essere applicati a persone di ogni età, suggerendo che la riuscita di un buon sonno è già deciso prima che si vada a dormire.

I disturbi del sonno sono inoltre associati a molte malattie, come l’Alzheimer, disturbi cardiaci, l’obesità, diabete e anche raffreddori e influenze, quindi promuovere un sonno migliore potrebbe migliorare la salute.

“Aiutare le persone a coltivare uno scopo nella vita potrebbe essere una efficace strategia per migliorare la qualità del sonno senza l’ausilio di medicinali, soprattutto per un’utenza sempre più colpita da insonnia,” ha dichiarato Jason Ong, professore associato di neurologia alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, in Illinois.

Le noci sono amiche del cuore e non solo...

NociLe proprietà delle noci, un frutto strettamente autunnale-invernale ma che si può mangiare tutto l'anno, sono davvero fenomenali.

Esse, che curiosamente hanno la medesima forma del nostro cervello, danno al nostro corpo un grande apporto di vitamine e di sali minerali.

Sono ricche di omega3, una potente sostanza dalle proprietà anti-invecchiamento: bastano 5-10 noci al giorno per assimilare la giusta quantità di OMEGA3 senza sottoporsi al rischio, molto frequente, di assimilare dosi di mercurio presenti nel pesce di mare.

Le noci sono un alimento per tutti: indispensabile per coloro che hanno scelto la dieta vegana, che non prevede alcun consumo di proteine animali, compreso il pesce; per i vegetariani le noci si sposano benissimo con la loro dieta; per coloro che mangiano di tutto le noci non sono certo da escludere ma sono essenziali visto che danno un elevato apporto di vitamine, sali minerali e acidi grassi. Questi ultimi sono conosciuti come 'acidi grassi essenziali' in quanto l'organismo li richiede e non ne può fare a meno.

È bene sapere che alcune parti del cervello sono composte soprattutto da omega3 per cui è importantissimo reintegrare con la dieta. Quando il cervello viene nutrito regolarmente con omega3 le probabilità che venga colpito da patologie legate all'invecchiamento, come depressione, Alzheimer, ecc., sono abbastanza scarse.

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