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DNA alterato dall'inquinamento ambientale
Ha ragione chi afferma che la maggior parte delle affezioni oggigiorno è di origine ambientale: l'inquinamento, con le sue innumerevoli fonti (in primis il nanoparticolato diffuso con le deleterie attività chimico-biologiche in atmosfera), è, infatti, la causa di molte patologie, mentre il continuo evocare una presunta eziologia genetica, come nel caso dell'autismo, è la classica foglia di fico per nascondere un'atroce realtà.
Lo conferma, se mai se ne avvertisse il bisogno, un recente studio condotto in Canada.
Gli inquinanti presenti nell'ambiente possono 'prendere il controllo' del DNA, accendendo in questo modo alcuni geni piuttosto che altri ed aprendo la strada a malattie cardiache e respiratorie.
Lo indica la prima indagine basata sull'analisi del DNA di oltre mille individui.
Pubblicata sulla rivista “Nature Communications”,(1) (2) la ricerca è stata condotta in Canada, dal gruppo dell'Ontario Institute for Cancer Research(3) guidato da Philip Awadalla.(4)