Allerte

Ricerca sui deleteri effetti della luce emanata dagli schermi degli smartphone

occhio smartphoneSecondo un nuovo studio condotto dall'università del Colorado-Boulder(1) e pubblicata sulla rivista Pediatrics(2) la lunghezza d’onda emanata dai dispositivi incide sui ritmi circadiani e sulla fisiologia del sonno. Ecco come.

Il 90% dei ragazzi usa lo smartphone prima di addormentarsi perdendo in media 1 o 2 ore di sonno a notte a causa della luce blu e delle emozioni suscitate dai social network. Lo sostiene Manfred Spitzer, studioso di neuroscienze e autore del saggio “Demenza digitale e Solitudine digitale”, edito da Corbaccio. “Si tratta di un’abitudine deleteria”, ha spiegato al Corriere della Sera. “Il girono dopo i ragazzi sono più stanchi e apprendono meno a scuola, così come funziona peggio la rielaborazione notturna della memoria”. L’esito - continua - “è il disastro educativo cui si somma il maggior rischio, documentato dalla letteratura medica di soffrire di diabete e ipertensione”.

Le parole del neuroscienziato trovano conferma anche in un nuovo studio condotto dall’università del Colorado-Boulder pubblicata sulla rivista Pediatrics. La luce e la lunghezza d’onda emanata dai dispositivi incide sui ritmi circadiani e sulla fisiologia del sonno, abbassando drasticamente il livello di melatonina del corpo (quello che ci dice quando andare a dormire, per dirla con parole povere).

Un pericolo per gli occhi

Ma c’è di più: la luce blu emanata dai dispositivi elettronici non solo è causa di insonnia e malessere, ma può anche danneggiare la vista.

DNA alterato dall'inquinamento ambientale

Inquinamento, DNAHa ragione chi afferma che la maggior parte delle affezioni oggigiorno è di origine ambientale: l'inquinamento, con le sue innumerevoli fonti (in primis il nanoparticolato diffuso con le deleterie attività chimico-biologiche in atmosfera), è, infatti, la causa di molte patologie, mentre il continuo evocare una presunta eziologia genetica, come nel caso dell'autismo, è la classica foglia di fico per nascondere un'atroce realtà.

Lo conferma, se mai se ne avvertisse il bisogno, un recente studio condotto in Canada.

Gli inquinanti presenti nell'ambiente possono 'prendere il controllo' del DNA, accendendo in questo modo alcuni geni piuttosto che altri ed aprendo la strada a malattie cardiache e respiratorie.

Lo indica la prima indagine basata sull'analisi del DNA di oltre mille individui.

Pubblicata sulla rivista “Nature Communications”,(1) (2) la ricerca è stata condotta in Canada, dal gruppo dell'Ontario Institute for Cancer Research(3) guidato da Philip Awadalla.(4)

Intossicazione da pulizie domestiche. Detergenti tossici come le sigarette

Detergenti al pari delle sigaretteDa uno studio è emerso come i prodotti chimici per la pulizia siano dannosi per la salute.

Non tutti lo sanno, ma la pulizia della casa con l'uso di detergenti e spray chimici può mettere a repentaglio la salute di chi li utilizza. Usati per il lavoro o solo per la pulizia quotidiana della casa, i detergenti domestici possono apportare delle problematiche nei polmoni di chi ne fa uso al pari del fumo di 20 sigarette al giorno.

La problematica è emersa da una ricerca dell'Università di Bergen(1) in Norvegia, la quale è poi apparsa sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.(2) Scopriamo nel dettaglio cosa è emerso dalla ricerca.

I risultati dello studio

I ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 6.235 cittadini che hanno partecipato al sondaggio dal nome 'Cleaning at Home and at Work in Relation to Lung Function Decline and Airway Obstruction'.(3)

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