Violenze agli animali

La cavezza antisucchio: un'altra mostruosa invenzione dell'industria del latte

Cavezze antisucchioIn questo video potete vedere un piccolo vitello al quale è stata applicata la cosiddetta “cavezza antisucchio”, un dispositivo comunemente utilizzato in zootecnia che viene fissato al naso dei vitelli in modo che qualsiasi tentativo di succhiare dalla madre il latte (come ogni bimbo di qualsiasi specie mammifera farebbe) venga meccanicamente impedito e tutto ciò affinché non ne possano beve il latte, perché destinato ai “consumatori”.

Nel sistema continuo di produzione del latte la nascita di un vitello maschio è assimilabile per l'allevatore ad una "tragedia" in termini economici, ed in termini reali per la vita del piccolo vitello.

Così, nutriti artificialmente per qualche mese in minuscoli box (tali da consentirgli il minimo movimento possibile in modo tale che la carne risulterà poi più tenera), tutti i nati maschi, verranno infine condotti, dopo poco tempo, in un macello per essere assassinati e fatti irriconoscibili a pezzi (diventando ”vitella da latte” per macellerie).

Santa Pasqua. Non per gli agnelli!

AgnelloUna nuova investigazione di Animal Equality sulla carne di agnello è stata realizzata da attivisti sotto copertura, infiltrati all'interno di diversi allevamenti e di alcuni macelli. Le riprese video e le foto mostrano il vero volto della pastorizia e dell'industria ovina.

Animal Equality svela attraverso fotografie e filmati cosa accade agli agnelli in diversi allevamenti e macelli italiani, per più di un anno attivisti sotto copertura hanno filmato scene mai viste prima.

Si tratta di immagini scioccanti e reali di quanto accade a questi cuccioli di appena un mese di vita, uccisi per diventare cibo 'tradizionale' sulle tavole degli italiani, anche e soprattutto in questo periodo prossimo alla Pasqua.

Le cifre degli agnelli uccisi ogni anno sono spaventose, un autentico massacro, Animal Equality vuole invitare l'opinione pubblica alla riflessione su quanto accade a questi giovanissimi animali: circa 4 milioni gli agnelli uccisi ogni anno in Italia per il consumo umano, tra quelli esportati dall'Est Europa (Romania prima di tutto) e quelli allevati in Italia. Questa cifra è superiore, se prendiamo in considerazione anche pecore, agnellotti e capre, che in questo periodo non vengono risparmiati meno degli agnelli. Sono quindi circa 800.000 gli animali uccisi in totale solo in questo periodo.

Animal Equality ha investigato filmando e fotografando, negli allevamenti e macelli italiani, scene di violenza diffuse e non casi isolati. Sono state raccolte immagini di un agnello lasciato morto per giorni all'aperto, in un recinto a contatto con altri agnelli e pecore, costituendo anche un grande rischio di contaminazione per tutti gli altri animali.

In Francia alcuni pescatori usano cani e gatti come esche

Cane escaI cani vengono usati come esche per “Sharks” in Francia.

Nella piccola isola vulcanica di Réunion cani vivi e morti ed anche gatti, sono utilizzati come esca per gli squali dai pescatori dilettanti. I randagi qui sono tanti, circa 150.000, dice Reha Hutin, presidente della sede a Parigi, Fondation 30 Millions d'Amis (Fondazione trenta milioni di amici).

Hutin ha inviato una troupe cinematografica a Réunion questa estate per ottenere la prova che gli animali vivi sono stati utilizzati come esca per gli squali.

L'obiettivo era quello di documentare la pratica sul programma televisivo “diritti animali”. Non ci volle molto per la troupe per provare che tutto era vero. Tre casi distinti.

Un veterinario della Clinica della capitale di Réunion, St. Denis ha curato con successo uno dei cani, un cucciolo di sei mesi cane con un amo di grandi dimensioni che gli attraversava il muso (vedi foto).

Pagine