Guerra alle libertà

Guerra ai contanti: Taiwan come l'India

Guerra ai contanti: Taiwan come l'IndiaAnche Taiwan dichiara guerra ai contanti. Secondo quanto riportato da un quotidiano locale, con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e il controllo del riciclaggio di denaro, il Ministero della Giustizia del paese asiatico potrebbe presto vietare l’acquisto del immobili, auto di lusso e gioielli in contanti.

Il piano – a quanto pare – dovrebbe essere discusso nella seconda metà dell’anno.

Una volta finalizzato, per gli acquisti di case, auto e gioielli non sarà più possibile utilizzare denaro contante ma solo carte di credito, assegni o altre forme di pagamento elettronico.

La normativa vigente richiede prevede la tenuta dei registri e la segnalazione di eventuali operazioni oltre 72.000 dollari, senza alcun limite alla quantità di denaro cash che può essere utilizzato.

Quella di Taiwan, si aggiunge alla decisione presa, lo scorso novembre, dal primo ministro indiano Narendra Modi di ritirare dalla circolazione le banconote da 500 e 1.000 rupie, rispettivamente circa 7 e 13 euro.

I progressi della biometria

BiometriaPassword, sempre più password. L’ambiente digitale ce le impone per motivi di sicurezza, ma i progressi della biometria hanno fatto sì che non fosse più necessario memorizzarle tutte nella nostra testa. Nei prossimi anni assisteremo ad una rivoluzione copernicana che prevederà l'applicazione di tali sistemi nella nostra vita quotidiana che modificherà usi e costumi dell'uomo, anche nel gambling

Immaginate per un attimo che, per sbloccare il vostro smartphone o effettuare il login in una piattaforma di casinò games e slot machine online, dovreste tracciare la vostra firma in aria. O che per realizzare un’operazione bancaria o un ricarica del vostro conto su internet un dispositivo dovrebbe riconoscere e verificare le caratteristiche del vostro iride.

Situazioni all'apparenze fantascientifiche che potrebbero diventare reali grazie alla biometria, una tecnica che serve per identificare le persone, la cui origine risale al XIV secolo, in Cina. Qui i mercanti per identificare i bambini imprimevano i palmi della loro mano su carta con inchiostro.

Anche se quello dell’impronta digitale continua ad essere il metodo più usato, si stanno scoprendo altre strategie più interessanti.

Zero privacy, il progetto del potere mondiale. Tutti controllati 24 ore su 24

Zero privacyInvitiamo a leggere questo articolo pubblicato nel mese di luglio 2013. Si sta tutto concretizzando! E sarà sempre peggio...

Secondo Marlon Brando, la privacy non era «semplicemente un diritto, ma un prerequisito assoluto per vivere». Bei tempi.

Oggi, «proteggere è veramente un parolone, anche un po’ improprio», accusa Glauco Benigni: «Ciò che appare è che la sfera pubblica globalizzata – i governi, i militari, i trader, i tecnocrati – vogliano impedire che la raccolta e il trattamento dei dati sia ostacolata dal sacrosanto bisogno di riservatezza, e per far questo hanno organizzato un sistema molto complesso di protezione regolata, al quale è impossibile sottrarsi e nel quale è quasi impossibile intervenire».

Ma allora Orwell aveva ragione? «La domanda ormai appare retorica». Governi ossessionati dalla sicurezza, trader ossessionati dal guadagno e tecnocrati facilitatori del controllo formano una terna che non consente scampo: «La privacy è stata abbindolata, sedotta e stuprata da bambina. E ora, i suoi stupratori travestiti da padri di famiglia ne fanno mercimonio».

Inutile scandalizzarsi per il caso Snowden: da anni siamo diventati tutti “trasparenti”, a nostra insaputa. «Telecamere, smartphone, Internet e in generale ogni technodevice digitale, unitamente alla velocità di raccolta, consultazione, riproducibilità dati e alla loro archiviazione – scrive Benigni nel suo blog – hanno sgretolato la barriera che la privacy tentava di erigere». Così, «il diritto è diventato un sogno infantile e la protezione evocata si è sostituita al problema».

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