L'emergenza sanitaria da COVID-19 ha di fatto legittimato il ricorso ad una nuova generazione di vaccini, che vaccini non sono perché si tratta di terapia genica, basati sulla tecnologia a mRNA, bypassando tutti gli step bioetici e di sicurezza sanitaria che dovrebbero essere applicati ogni volta che si opera su materiale genetico umano. Un precedente pericoloso che rischia di dare il via libera anche a tecniche di editing genetico come la CRISPR-Cas9.
La maggior parte di questi vaccini induce il sistema immunitario a riconoscere e attaccare la proteina “spike”, che ricopre la superficie del virus SARS-CoV-2 ( COVID-19 ).
In data 10 gennaio 2020 il primo sequenziamento del genoma del nuovo coronavirus viene reso pubblicamente disponibile e depositato nel database GenBank per essere caricato nella Global Initiative on Sharing All Influenza Data.