Cambiamenti climatici

Nei prossimi decenni le temperature globali continueranno a salire

Emissioni inquinantiLo studio sembra anche risolvere uno dei più grandi enigmi della climatologia, la sensibilità del clima all'aumento della formazione di nubi

Le temperature medie globali aumenteranno di almeno 4 °C entro il 2100 e potenzialmente più di 8 °C nel 2200 se le emissioni di anidride carbonica non saranno ridotte, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Gli scienziati che hanno condotto la recente ricerca hanno scoperto che il clima globale è più sensibile alla CO2 rispetto alla maggior parte delle stime precedenti.

Lo studio sembra anche risolvere uno dei più grandi enigmi della climatologia, la sensibilità del clima all’aumento della formazione di nubi causate dall’aumento della temperatura globale, e se queste avranno un effetto positivo o negativo sul riscaldamento globale.

“La nostra ricerca ha dimostrato che i modelli climatici attuali che tentano di predire la risposta al raddoppio dell’anidride carbonica presente in atmosfera rispetto all’era preindustriale non riproducono i corretti processi che portano alla formazione di nuvole”, ha detto l’autore, il prof. Steven Sherwood dell’Università del Nuovo Galles del Sud.

“Quando i processi vengono corretti nei modelli, il livello di sensibilità climatica è molto più alto. In precedenza, le stime della sensibilità della temperatura globale al raddoppio di anidride carbonica variava da 1,5 °C a 5 °C. La nostra nuova ricerca rimuove l’estremità inferiore nelle stime di sensibilità climatica, il che significa che la temperatura media globale aumenterà da 3 °C a 5 °C con il raddoppio di anidride carbonica”.

Emergenza clima: Ban Ki Moon pianifica d'urgenza un summit

Ban Ki MoonUn vertice di capi di Stato e di governo sul clima a New York, tra dodici mesi, per preparare un accordo per contrastare il riscaldamento globale ed evitare alla Conferenza internazionale sul clima di Parigi del 2015 un flop clamoroso come quello di Copenaghen nel 2009.

Lo ha annunciato il segretario Ban Ki Moon nel corso del suo discorso di apertura della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il quinto rapporto dell'Ipcc (Intergoverntal panel for climate change), il cui vertice si è aperto ieri a Stoccolma, sarà ufficialmente pubblicato venerdì, ma sono stati anticipati alcuni dati.

Negli ultimi 15 anni vi sarebbe un'interruzione (“hiatus”) nella tendenza al riscaldamento globale. E tanto è bastato per ridare fiato ai negazionisti. Ma lo studio certifica anche che la responsabilità dei cambiamenti climatici è da attribuire alle attività umane con una probabilità di almeno il 95%.

Il testo illustra quattro scenari: il peggiore parla di un aumento del livello dei mari fino a 81 cm nel 2100 con l'incremento delle temperature di 4,8 gradi. Ampi tagli alle emissioni di gas serra potrebbero scongiurarlo.

Il summit d'emergenza si è reso necessario perché il Protocollo di Kyoto è scaduto nel 2012 e i vertici per un nuovo trattato globale sul clima non portano a nulla, mentre le emissioni di gas serra aumentano, nonostante i coraggiosi e costosi impegni assunti da alcuni Stati per tagliare le emissioni entro il 2020.

Clima: tra 50 anni la Siberia potrebbe diventare un deserto

SiberiaGli studiosi sostengono che già verso la metà di questo secolo l’area del ghiaccio perenne nel nord-est della Russia potrà diminuire di un terzo: immensi territori rischiano di trasformarsi in paludi.

Lo scioglimento del ghiaccio può rivelarsi pericoloso sia per la natura che per la vita della popolazione locale. È praticamente impossibile impedire questo processo, resta solo monitorarlo.

Le previsioni relative allo scioglimento della coltre di ghiaccio in Russia sono poco consolanti. Secondo i pronostici più pessimistici, il ghiaccio in Siberia può scomparire completamente già alla fine di questo decennio. Stando ad altri ricercatori, il ghiaccio in Russia si ridurrà di un terzo alla metà del secolo.

Il ghiaccio perenne occupa due terzi del territorio russo. Già adesso il paese subisce conseguenze economiche della diminuzione della coltre di ghiaccio, commenta la situazione lo studioso Jurij Badu della cattedera di Criolitologia e Glaciologia della facoltà di Geografia dell’Università di Stato di Mosca: Le conseguenze economiche dello scioglimento del ghiaccio perenne possono rivelarsi sconsolanti. Gli edifici, costruzioni, utenze, linee elettriche, cioè l’infrastruttura, subiscono deformazioni e si distruggono gradualmente. Sono stati costruiti tenendo conto dello stato congelato del suolo su cui poggiano. Il processo di scioglimento del ghiaccio perenne dura da anni. In questo periodo si sviluppa la deformazione delle costruzioni. Bisogna solo osservare continuamente queste deformazioni.

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