Cambiamenti climatici

Una piccola era glaciale: alcune considerazioni sul caos climatico

Caos climaticoÈ imminente una piccola era glaciale? Alcuni scienziati avvertono che il Sole è ‘andato a dormire’ e che le temperature potrebbero scendere ancora nel corso del 2014. Il 2014 sarebbe dovuto essere ricordato come l’anno del ‘massimo solare’.

I ricercatori hanno constatato, invece, che l’attività solare è solo una frazione di quella che ci si aspettava, con condizioni molto simili a quelle registrate nella meta del XVII secolo, quando una piccola era glaciale investì la Terra. Nel 1645, all’inizio dell’era del minimo di Maunder, ghiacciò addirittura la superficie del Tamigi.

L’attività solare è al minimo degli ultimi 100 anni. I ricercatori credono che questa fase potrà causare importanti variazioni nelle temperature globali.

“Qualsiasi sistema di misurazione si adoperi, è evidente che il picco solare sta scemando”, asserisce il Dr. Richard Harrison del Rutherford Appleton Laboratory nell’Oxfordshire. “Sono fisico solare da trent’anni e non ho mai osservato nulla di simile’.

Lucie Green della U.C.L. ritiene che le cose potrebbero essere differenti oggigiorno, considerando l’apporto antropico sul clima globale. La Green dichiara: ‘L’attività umana potrebbe contrastare tale andamento, anche se risulta assai difficile elaborare delle previsioni’.

Come si può notare da questa carrellata di autorevoli pareri, sembra che il pianeta si stia avviando verso il raffreddamento.

L’Asia centrale andrà in tilt a causa dello scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya

Everest“Lo scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya significa che tutto il sistema di irrigazione del sud continente indiano, del sud est asiatico, dell’Asia centrale andrà in tilt. Significa in tempi brevi un’agricoltura non più in grado di nutrire decine di milioni di persone. Una situazione di stress molto più grave di quella che causò la seconda guerra mondiale e in una regione dove quattro stati posseggono bombe nucleari: India, Pakistan, Russia e Cina”. Grammenos Mastrojeni

Buongiorno agli amici del blog di Beppe Grillo, che so molto sensibili al tema per cui mi batto da vent’anni.

Io studio il degrado ambientale e mi sono reso conto che si è creata una situazione di saturazione che ci porterà presto a uno scenario molto difficile. Mi batto per i miei figli, non per i miei nipoti o pronipoti, perché i grossi guai sono vicini e dobbiamo prendere presto provvedimenti.

Ci troviamo a un bivio. Diverse forme di degrado ambientale, in particolare i cambiamenti climatici, hanno assunto proporzioni tali da sconquassare gli equilibri. Se non c’è equilibrio, la regolarità delle stagioni per esempio, delle piogge, diventa impossibile pianificare e organizzare la convivenza sociale, economica e civile. Siamo vicini a un punto di svolta. Il riscaldamento, che abbiamo alimentato noi, cresce sempre di più. Abbiamo di fronte scenari che aumentano di oltre i due o tre gradi di riscaldamento medio globale e a questa situazione gli scienziati associano la sesta estinzione globale di massa nella natura, e i politici prevedono conflitti, guerre, carestie, instabilità.

Nei prossimi decenni le temperature globali continueranno a salire

Emissioni inquinantiLo studio sembra anche risolvere uno dei più grandi enigmi della climatologia, la sensibilità del clima all'aumento della formazione di nubi

Le temperature medie globali aumenteranno di almeno 4 °C entro il 2100 e potenzialmente più di 8 °C nel 2200 se le emissioni di anidride carbonica non saranno ridotte, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Gli scienziati che hanno condotto la recente ricerca hanno scoperto che il clima globale è più sensibile alla CO2 rispetto alla maggior parte delle stime precedenti.

Lo studio sembra anche risolvere uno dei più grandi enigmi della climatologia, la sensibilità del clima all’aumento della formazione di nubi causate dall’aumento della temperatura globale, e se queste avranno un effetto positivo o negativo sul riscaldamento globale.

“La nostra ricerca ha dimostrato che i modelli climatici attuali che tentano di predire la risposta al raddoppio dell’anidride carbonica presente in atmosfera rispetto all’era preindustriale non riproducono i corretti processi che portano alla formazione di nuvole”, ha detto l’autore, il prof. Steven Sherwood dell’Università del Nuovo Galles del Sud.

“Quando i processi vengono corretti nei modelli, il livello di sensibilità climatica è molto più alto. In precedenza, le stime della sensibilità della temperatura globale al raddoppio di anidride carbonica variava da 1,5 °C a 5 °C. La nostra nuova ricerca rimuove l’estremità inferiore nelle stime di sensibilità climatica, il che significa che la temperatura media globale aumenterà da 3 °C a 5 °C con il raddoppio di anidride carbonica”.

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