Politica

Crash bond a Porto Rico. Sequestrati i depositi dei correntisti

Crash bond a Porto Rico L’hanno ribattezzato la “Grecia americana”: è l’isola di Porto Rico, entrata sotto la giurisdizione degli Stati Uniti, 117 anni fa e che ora si trova nei guai. Lo dimostra chiaramente la performance dei suoi bond, che crollano scontando il rischio di una catena di default. Il crollo è stato il più forte dallo scorso 28 luglio del 2015.

A scatenare il panico tra i detentori di bond, è stata la decisione del governatore Alejandro Garcia Padilla di firmare nella giornata di mercoledì un provvedimento, che conferisce alla sua persona l’autorità di dichiarare lo stato di emergenza a Porto Rico e anche il diritto di congelare i pagamenti sul debito dell’isola, che ammonta a $72 miliardi.

L’apposizione della firma è arrivata dopo due giorni e due notti di dibattiti infuocati tra l’opposizione, che ha definito pericolosa la moratoria sul debito effettuata in modo unilaterale, e i membri del partito di governo, che hanno invece insistito che niente potrebbe essere ormai peggio.

Così il governatore si è espresso:

Danimarca: chiesto referendum per uscire dall'Ue

Rina Ronja KariL’Express dà voce al Movimento danese per il “no” all’UE, che sta chiedendo di indire un referendum sulla permanenza nell’Unione sullo stampo di quello britannico. Anche se non ancora maggioranza, la percentuale di popolazione danese che secondo i sondaggi è favorevole all’uscita, è cresciuta in modo importante.

Un dato al 33 percento rappresenta un importante cambiamento, che indica una crescente ostilità verso l’Unione Europea, se si fa il confronto con il 25 percento di coloro che volevano uscire nel 2013.

La richiesta di indipendenza dai burocrati europei viene dal Movimento Popolare Contro l’UE, che preme sul governo affinché si tenga un referendum nel paese.

La piattaforma del movimento, politicamente trasversale, sostiene che dopo 40 anni di appartenenza al blocco dei 28 paesi, è tempo di dare alla nuova generazione di danesi la possibilità di esprimere un voto.

Il movimento ha dunque lanciato una petizione per costringere il governo a discutere la questione.

In caso di insolvenza le banche potranno riprendersi con più facilità la casa

Mutuo bancarioLe banche potranno riprendersi una casa più facilmente, addirittura senza passare dal Tribunale. Sono in arrivo infatti le nuove normative Ue. Gli istituti non dovranno più passare dal tribunale in caso di debitori morosi. L’immobile del finanziamento sarà usato per rientrare del credito. Lo racconta Il Giornale.

Il diritto fallimentare sarà solo un vecchio ricordo. Grazie a una normativa europea che sta per diventare legge le banche potranno recuperare velocemente le garanzie su un credito, cioè diventare proprietarie della vostra casa se non pagate il mutuo. La storia merita di essere raccontata.

In commissione Finanze alla Camera è infatti arrivata la bozza di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue 17 del 2014 (Mortgage Credit Directive, cioè «direttiva sul credito ipotecario»), una norma da approvare entro il 21 marzo 2016.

L’articolo 28 del testo approvato a Bruxelles afferma che «gli Stati membri non impediscono alle parti di un contratto di credito di convenire espressamente che la restituzione o il trasferimento della garanzia reale o dei proventi della vendita della garanzia reale è sufficiente a rimborsare il credito».

Che cosa significa?

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