Povertà

World inequality report 2018. I ricchi sono straricchi

DisuguaglianzaDal 1980 ad oggi l’1‰ più ricco del mondo ha aumentato la propria ricchezza tanto-quanto la metà del mondo dei più poveri.

Un rapporto ha rivelato che, negli ultimi 35 anni, chi detiene l’1‰ della ricchezza globale si è arricchito tanto quanto la metà più povera del mondo.

Questo Rapporto Mondiale sulla Disuguaglianza spiega in dettaglio il divario crescente tra ricchi e poveri.

I ricercatori ritengono che le politiche portate avanti dalla UE siano più utili per ridurre la disuguaglianza e la povertà globale.

Secondo il rapporto negli ultimi 35 anni, l’elite composta dal 1‰ ha aumentato la propria ricchezza tanto-quanto la metà del mondo composta dai più poveri.

PERCHÉ LA DISUGUAGLIANZA È TANTO ALTA?

Negli anni ’80, l’elite composta dall’ 1% si prendeva quasi il 10% della crescita del reddito sia negli USA che in Europa Occidentale.

Nel 2016 si era arrivati al 12% in Europa occidentale, ma è più che raddoppiato (20%) negli Stati Uniti.

Bloomberg: centinaia di milioni di licenziamenti a causa della robotica

Centinaia di milioni di licenziamenti a causa della robotica“Bloomberg” torna ad affrontare il tema del reddito minimo universale, oggetto di un recente studio dell'Ocse, tramite un editoriale a firma di Yuval Noah Harari. Il progresso della robotica e dell'intelligenza artificiale, esordisce l'autore, produrrà quasi certamente un drammatico stravolgimento dell'economia, del commercio e dell'occupazione a livello globale.

La robotica cancellerà molto probabilmente centinaia di milioni di posti di lavoro in tutto il mondo, e potrebbe creare una vasta "classe non lavoratrice" i cui timori e speranze daranno forma alla storia del XXI secolo.

I modelli sociali ed economici esistenti, ereditati dai secoli scorsi, sono inadeguati a gestire dinamiche di questa entità. Harari cita ad esempio il Socialismo, che assume il lavoro, e dunque la classe lavoratrice, sia vitale per l'economia, e su questa imprescindibilità possa poggiare il proprio peso politico. Con la perdita di valore delle masse lavoratrici e del loro lavoro, questa ideologia rischia di divenire “del tutto irrilevante nell'arco dei prossimi decenni”.

Il reddito minimo universale sta ottenendo crescente attenzione da parte di analisti, economisti e accademici proprio perché ritenuto uno dei possibili modelli atti a far fronte alle future dinamiche socio-economiche.

Più di un miliardo di lavoratori verranno sostituiti dai robot

Più di un miliardo di lavoratori sostituiti dai robotUn miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

Secondo il Rapporto del Mc Kinsey Global Institute il 49% delle attività lavorative potrà essere automatizzato già a partire dalle tecnologie esistenti. Sarebbe solo questione di tempo, anzi di un tempo relativamente breve. Il che significa che un miliardo e 100 milioni di posti di lavoro, a livello globale, potrebbero essere sostituiti dai robot nel corso di poco più di una generazione.

È una previsione terrificante, tenendo conto che, nel frattempo, le tecnologie esistenti saranno in via di rinnovamento a velocità crescente. Cioè i posti di lavoro riservati agli umani diminuiranno di anno in anno in termini variamente geometrici. Per l'Occidente e per l'Oriente. Molto più drammaticamente per l'Oriente di quanto non sarà per l'Occidente.

Lo stesso rapporto citato — che già sta facendo parlare di sé in tutto il mondo — aggiunge, per soprammercato, tra le molte altre sconvolgenti proiezioni, che circa il 60% di tutti i posti di lavoro inventati dall'uomo contemporaneo possono essere automatizzati per circa il 30% delle loro funzioni, mentre è già ora possibile calcolare la completa automatizzazione futura del 5% delle rimanenti.

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