Riflessioni

Corrado Malanga: Gli Ufo nella Mente

Gli Ufo nella Mente - LibroGli Ufo nella mente è il fedele resoconto delle sedute di ipnosi regressiva dell’addotto Valerio Lonzi.

In questo libro, dallo strepitoso successo all’epoca della sua prima pubblicazione quasi vent’anni fa, Malanga condivide con il lettore ciascun passaggio della sua ricerca, raccontando le difficoltà incontrate e i successi conseguiti, nonché le incredibili scoperte e le sconcertanti rivelazioni con cui ebbe a cimentarsi nel corso del lavoro di emersione dei ricordi sepolti nella memoria del Lonzi.

In un crescendo emotivo sempre più coinvolgente, quest’opera costituisce una delle testimonianze italiane più accurate e toccanti del fenomeno delle abduction aliene e del vissuto profondo dei repeaters, persone ripetutamente soggette a rapimenti alieni.

Il testo è preceduto da una lunga e inedita prefazione in cui Corrado Malanga rivela se stesso e la profonda evoluzione del suo pensiero a seguito dei lunghi anni di ricerche e di studi nel campo dell’ufologia e dei fenomeni delle abduction.

L'infelice si identifica in sette abitudini

L'infelice si identifica in sette abitudini“Basta poco per rendere felice una vita; è tutto dentro di te, nel tuo modo di pensare.”Marco Aurelio

Le circostanze esterne possono certamente rendere la nostra vita complicata. Ma un ruolo estremamente importante – spesso decisivo – nel costante tentativo di essere felici è svolto dal nostro pensiero, dai nostri comportamenti e dalle nostre abitudini.

Se sulle circostanze esterne spesso non abbiamo il potere di incidere perché al di fuori della nostra sfera di influenza, il nostro atteggiamento e le nostre abitudini sono invece elementi sui quali abbiamo la possibilità di esercitare un controllo totale.

Ecco degli esempi di alcune delle abitudini quotidiane più distruttive che le persone infelici si creano da sole e che contribuiscono a minare in modo decisivo la loro felicità.

1. Temono il giudizio degli altri.

Molte persone hanno una preoccupazione costante nei confronti delle opinioni e dei giudizi degli altri al punto che, pur di non prestare il fianco a critiche o commenti negativi, di fatto scelgono di non esporsi, rimangono dietro le quinte e finiscono per vivere un’esistenza estremamente limitata.

“Fertility day”: come deviare l’attenzione dai reali problemi

Beatrice LorenzinIl Ministero della salute (?) per il 22 settembre scorso ha organizzato il “Fertility day” (sic) per “richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilità e della sua protezione”.

L’iniziativa, di per sé lodevole, puzza purtroppo di ipocrisia a distanza di un milione di chilometri, come tutte le trovate del sistema per cui vale la solita inversione orwelliana: “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù” etc.

Prescindiamo pure da questo aspetto, ammettendo le buone intenzioni della titolare del dicastero, Signora Beatrice Lorenzin, banditrice della crociata per la fecondità: la questione è reale, visto che la sterilità, sia maschile sia femminile, è in preoccupante aumento da alcuni decenni.

Ciò che non convince è l’individuazione delle cause all’origine del problema: si menzionano solo il tabagismo, l’etilismo, le sostanze dopanti e l’obesità.

Ora, nessuno nega che quelli elencati sono fattori dannosi per la salute nel suo complesso, ma l’istituzione dimentica – ed è un lapsus molto grave – di additare le radici dell’infertilità che affligge le popolazioni dei paesi occidentali: i campi elettromagnetici, i metalli come l'alluminio, gli inquinanti, in primis gli ftalati ed i pesticidi, gli steroidi anabolizzanti.

Siamo al cospetto della solita schizofrenia che in realtà è doppiezza: da un lato, soprattutto nelle scuole si avviano campagne di sensibilizzazione su un corretto stile di vita e su abitudini alimentari salubri; dall’altro si promuove il letale wi-fi negli istituti, non si indicano i pericoli legati all’uso ed all’abuso di certe tecnologie che non provocano solo sterilità, ma pure vari disturbi ed affezioni, non escluse le neoplasie.

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