Scienza

Scienziati sostengono che gli alieni avrebbero progettato il DNA umano

DNA alienoUn paio di scienziati dal Kazakhistan credono che la nostra specie sia stata progettata da un potere superiore, una civiltà aliena che voleva o preservare un messaggio nel nostro DNA o semplicemente impiantare la vita su altri pianeti.

Maxim A. Makukov del Fesenkov Astrophysical Institute e Vladimir I. Shcherbak del al-Farabi Kazakh National University hanno passato 13 anni a lavorare per il Progetto del Genoma Umano: una missione che sperava di mappare il DNA.

Sono giunti alla conclusione che gli esseri umani sono stati progettati da un potere superiore, con una serie di schemi aritmetici e un linguaggio simbolico ideografico, codificato nel nostro DNA.

Credono che il 97% delle sequenze non codificate nel DNA umano, sia un codice genetico di forme di vita aliene.

Secondo la loro ricerca:

“la nostra ipotesi è che una civiltà extraterrestre più avanzata fosse impegnata a creare una nuova vita ed impiantarla su vari pianeti. La Terra è solo uno di questi. Quel che vediamo nel nostro DNA è un programma che consiste in due versioni, un codice gigante strutturato ed un codice semplice o di base.”

Memory, un vecchio gioco per fare ginnastica mentale

MemoryGiocare è vitale per i bambini ed è per loro soprattutto fonte di piacere.

Ci sono tuttavia attività ludiche che, oltre a procurare divertimento, svolgono un'importante funzione nello sviluppo intellettivo dei piccoli.

È il caso di Memory, uno dei primi giochi di società con una versione pensata apposta per i bimbi, tra i quali è divenuto un vero oggetto di 'culto' caratterizzata da carte che a coppie rappresentano figure varie. Le carte vengono mostrate e poi capovolte; compito dei giocatori è individuare le coppie uguali.

“Memory non richiede capacità di lettura e questo lo rende fruibile anche in età prescolare o a giocatori che parlano lingue differenti, facilitando in questo modo l'amicizia tra bambini di diversa nazionalità”, sottolinea Marzia Baldereschi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Firenze. “È inoltre un'attività ludica che stimola la competizione in modo adeguato e aiuta il bambino a imparare a condividere le norme necessarie, accrescendo così il rispetto del proprio turno e l'acquisizione delle regole di cooperazione. Rappresenta soprattutto un eccellente esercizio per la memoria e le capacità attentive e, poiché è impossibile giocarvi mentre si guarda la televisione o il computer, aiuta a ridurre il tempo trascorso davanti a questi schermi”.

Elaborato uno studio scientifico sul Cubo di Rubik e il Tetris

Cubo di RubikÈ considerato il gioco più venduto al mondo ed è addirittura divenuto oggetto di studio.

È il cubo di Rubik, il celebre rompicapo inventato nel 1974 dal professore di architettura ungherese Erno Rubik per insegnare ai suoi allievi lo studio degli oggetti in 3D.

Il 'cubo magico', come si chiamava originariamente, presenta 9 quadrati che differiscono tra loro per il colore su ognuna delle sue 6 facce. Quando il gioco è risolto, ogni faccia assume un unico colore. “Il cubo di Rubik rappresenta, mediante un oggetto fisico, concetti dell'algebra astratta come la 'teoria dei gruppi'.

I gruppi sono alla base della teoria delle simmetrie ed entrano, per questo motivo, in tante applicazioni, dalla chimica alla fisica teorica”, spiega Roberto Natalini, direttore dell'Istituto di applicazioni del calcolo 'Mauro Picone' (Iac) del Cnr.

Ma perché è così difficile da risolvere?

“Applicando il calcolo combinatorio ai modi di ruotare spigoli e vertici si arriva all'enorme valore di circa 43 miliardi di miliardi di possibili configurazioni.

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