Scienza

Memory, un vecchio gioco per fare ginnastica mentale

MemoryGiocare è vitale per i bambini ed è per loro soprattutto fonte di piacere.

Ci sono tuttavia attività ludiche che, oltre a procurare divertimento, svolgono un'importante funzione nello sviluppo intellettivo dei piccoli.

È il caso di Memory, uno dei primi giochi di società con una versione pensata apposta per i bimbi, tra i quali è divenuto un vero oggetto di 'culto' caratterizzata da carte che a coppie rappresentano figure varie. Le carte vengono mostrate e poi capovolte; compito dei giocatori è individuare le coppie uguali.

“Memory non richiede capacità di lettura e questo lo rende fruibile anche in età prescolare o a giocatori che parlano lingue differenti, facilitando in questo modo l'amicizia tra bambini di diversa nazionalità”, sottolinea Marzia Baldereschi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Firenze. “È inoltre un'attività ludica che stimola la competizione in modo adeguato e aiuta il bambino a imparare a condividere le norme necessarie, accrescendo così il rispetto del proprio turno e l'acquisizione delle regole di cooperazione. Rappresenta soprattutto un eccellente esercizio per la memoria e le capacità attentive e, poiché è impossibile giocarvi mentre si guarda la televisione o il computer, aiuta a ridurre il tempo trascorso davanti a questi schermi”.

Elaborato uno studio scientifico sul Cubo di Rubik e il Tetris

Cubo di RubikÈ considerato il gioco più venduto al mondo ed è addirittura divenuto oggetto di studio.

È il cubo di Rubik, il celebre rompicapo inventato nel 1974 dal professore di architettura ungherese Erno Rubik per insegnare ai suoi allievi lo studio degli oggetti in 3D.

Il 'cubo magico', come si chiamava originariamente, presenta 9 quadrati che differiscono tra loro per il colore su ognuna delle sue 6 facce. Quando il gioco è risolto, ogni faccia assume un unico colore. “Il cubo di Rubik rappresenta, mediante un oggetto fisico, concetti dell'algebra astratta come la 'teoria dei gruppi'.

I gruppi sono alla base della teoria delle simmetrie ed entrano, per questo motivo, in tante applicazioni, dalla chimica alla fisica teorica”, spiega Roberto Natalini, direttore dell'Istituto di applicazioni del calcolo 'Mauro Picone' (Iac) del Cnr.

Ma perché è così difficile da risolvere?

“Applicando il calcolo combinatorio ai modi di ruotare spigoli e vertici si arriva all'enorme valore di circa 43 miliardi di miliardi di possibili configurazioni.

Metodo per diventare un “atleta della memoria”

MemoriaLa tecnica utilizzata dagli "atleti della memoria" per ricordare lunghissime sequenze di numeri o di parole consente anche alle persone normali di raggiungere prestazioni mnemoniche simili: lo ha dimostrato una nuova ricerca sperimentale, che ha evidenziato alcune differenze nelle connessioni cerebrali dei soggetti sottoposti a uno specifico addestramento (red)

Li chiamano “atleti della memoria” e il loro sport è ricordare lunghissime sequenze di numeri, parole o di simboli senza nessuna correlazione tra loro.

Molte di queste persone attribuiscono la loro capacità straordinaria all'uso del cosiddetto “metodo dei loci” o di sistemi mnemonici simili. Un nuovo studio apparso sulla rivista “Neuron” e firmato da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine ha dimostrato ora che il metodo può essere insegnato a persone senza particolari doti di memoria, che così si avvicinano per capacità mnemoniche ai soggetti più dotati.

Il motivo è da ricercare, secondo i dati di imaging cerebrale, negli schemi di attività cerebrale che vengono attivati dal metodo dei loci.

Il metodo vanta antichissime origini: veniva infatti usato dagli oratori greci e latini e ha lasciato traccia anche nel lessico italiano, nelle espressioni “in primo luogo” e “in secondo luogo”.

Pagine