Violenza agli animali

Rio 2016: riflessioni sull’uso degli animali nello sport

RollkurLe Olimpiadi di Rio 2016 sono ormai cominciate da un bel po’ e con loro si è riacceso anche il dibattito sull’uso degli animali nello sport.

E’ di questi giorni la notizia che sta facendo il giro del web sul gesto di un’atleta di dressage, Adeline Cornelissen, che avrebbe rinunciato a gareggiare assieme al suo cavallo Parzival, perché dopo essere stato curato per la puntura di un insetto velenoso, non si era ancora ripreso del tutto e non era tornato in forma.

Tale comportamento da parte dell’atleta ha portato con sé una miriade di commenti di apprezzamento per l’ “amore” ed il “rispetto” dimostrato (“hai già vinto la tua medaglia olimpica!”; “….lei e il suo cavallo hanno vinto la medaglia d’oro della vita…ammiro questa campionessa x la scelta che ha fatto!” ecc…)

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. “Adeline Cornelissen è stata infatti più volte accusata di usare la tecnica del “Rollkur” nell’addestramento del suo cavallo: il Rollkur consiste nel forzare una iperflessione del collo dell’animale attraverso l’uso di redini e imboccature estremamente coercitive. Una posizione innaturale che può causare lesioni cervicali e lesioni tendinee.

Coccodrilli: torture per borse e cinturini

CoccodrilloLa pelle di coccodrillo è utilizzata in molti modi: per la produzione di scarpe, borselli, cinture e cinturini, ma anche di intere borse.
La Protezione Svizzera degli Animali invita l'industria svizzera dei beni di lusso a rinunciare alla pelle di rettili prodotta in maniera crudele, sfruttando al suo posto le sempre più numerose pelli di animali svizzeri provenienti da allevamenti rispettosi degli animali.

Alle Mauritius, nel parco naturale La Vanille, c’è un allevamento di coccodrilli: sono i coccodrilli del Nilo che vengono allevati per la produzione di pelle.

Il coccodrillo del Nilo è il più grande coccodrillo dell'Africa, e può raggiungere i quattro metri di lunghezza. Durante il giorno, i coccodrilli del Nilo si godono per lo più il sole sulla riva, di notte vanno in acqua per cacciare... se potessero. Già, perché in questo parco naturale i rettili finiscono dopo una breve vita, tra le altre cose, come decorazioni da parete, o come orrendi trofei per i turisti.

Continua a crescere l'utilizzo di antibiotici negli allevamenti

AllevamentiPer produrre carne vengono usati troppi antibiotici, al punto che i 4/5 della produzione totale Usa finisce negli allevamenti e la tendenza continua a crescere.

Il problema è che un utilizzo così massiccio degli antibiotici danneggia l’animale e fa sviluppare nei batteri resistenze ai farmaci. Secondo una indagine svolta da PEW il 75% dei tacchini allevati a terra è resistente ad almeno un antibiotico per la salmonella.

I batteri nell’allevamento erano invece resistenti a 3 o più antibiotici; quasi i tre quarti dei batteri della salmonella trovati nel petto di pollo venduto al dettaglio erano resistenti ad almeno un antibiotico. Circa il 12% di petto di pollo al dettaglio e campioni di tacchino a terra erano stati contaminati da Salmonella; la resistenza alla tetraciclina ha portato alla contaminazione da Campylobacter del 95% di prodotti a base di pollo.

Lo scorso anno la Food and Drug Administration propose delle Linee guida volontarie pensate per spingere l’industria della carne a rivedere l’uso massiccio di antibiotici. Tuttavia dai dati resi noti dalla FDA l’uso di antibiotici è stato incrementato.

Uno studio condotto in Cina dalla Michigan State university e pubblicato dalla rivista Pnas afferma che i geni che danno ai batteri la resistenza agli antibiotici, un problema sempre più grave per l'uomo, hanno la loro perfetta incubatrice negli allevamenti intensivi, dove si fa un uso eccessivo di questi farmaci.

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