Ecologia

5 mila tonnellate di acqua radioattiva sotto la centrale nucleare di Fukushima

FukushimaUn lago sotterraneo contenente più di 5 mila tonnellate di acqua radioattiva è stato scoperto sotto la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, come ha ammesso la TEPCO

Secondo il comunicato il trizio radioattivo è pari a 8,7 milioni di bequerel per litro, ossia 145 volte sopra i limiti. L’acqua si è accumulata in una cavità al di sotto del secondo reattore nucleare dopo lo tsunami causato dal sisma dell’11 marzo 2011 e che a causato l’incidente nucleare alla centrale ancora in atto.

Gli esperti giapponesi hanno già espresso preoccupazione per l’alto livello del trizio radioattivo riscontrato in mare nelle prossimità della centrale e dovuto a perdite non controllate. La settimana scorsa i rappresentanti di TEPCO hanno per la prima volta ammesso la fuga di acqua radioattiva nell’Oceano Pacifico.

Riferisce l’Asahi Shimbun che si sta valutando se l’acqua radioattiva dalla vasca sia filtrata in mare e se così fosse si pone la necessità di impermiabilizzare il terreno.

Il 27 luglio, TEPCO aveva annunciato che un livello estremamente alto di cesio, pari a 2,35 miliardi di becquerel per litro d’acqua è stato rilevata nell’acqua accumulata nella vasca. Un funzionario della TEPCO ha riferito che sono al lavoro per controllare le perdite nel terreno e per evitare ulteriori perdite in mare.

Il condizionatore non serve. Ci vuole solo un po' di cervello

VentilatoreCome raffreddare casa senza condizionatore? Importante trovare al più presto delle risposte sostenibili al caldo per evitare il ricorso di massa ai condizionatori che genera pericolosi black-out in città, mettendo a rischio a volte anche ospedali, case di riposo ed altre strutture sanitarie sensibili.

Per raffreddare casa e proteggersi dal caldo i consigli sono banali, ispirati al buonsenso, ma a giudicare dai black-out estivi che si verificano ogni anno, sempre meno messi in pratica.

Innanzitutto è essenziale evitare di far entrare luce solare e dunque calore nelle ore più calde della giornata. Al contrario alla sera e al mattino presto dobbiamo spalancare le finestre e le porte-finestre cercando di far entrare più aria fresca possibile.

A questo punto non resta che cercare di trattenerla, schermando le finestre con tende coprenti, tapparelle serrate, persiane chiuse. Se abbiamo un portico possiamo utilizzare delle stuoie in bamboo per creare aree ombreggiate davanti casa e tenere a debita distanza il calore.

Di notte teniamo aperte le ante degli armadi, immagazzineranno calore. Sì alla ventilazione naturale trasversale (fermate porte e finestre di casa per lasciare scorrere l’aria) ed ai ventilatori a soffitto. Consumano pochissimo e ci faranno avvertire immediatamente, anche di notte, fino a 3-4 gradi in meno.

Se vogliamo raffreddare ulteriormente l’aria con un piccolo stratagemma possiamo trasformare il nostro ventilatore in un condizionatore. Come? Semplice: posizionando una ciotola di ghiaccio di fronte al ventilatore.

I cambiamenti climatici hanno mutato le mappe mondiali della produzione vinicola

UvaIl cambiamento climatico causerà un declino di due terzi della produzione di vino nelle regioni più premiate al mondo e un parallelo sviluppo delle coltivazioni di vigneti in zone che finora erano escluse dalla filiera vitivinicola.

Toscana, Bordeaux, Rhone, ma anche Napa valley in California e le zone costiere del Cile. Sono solo alcune delle regioni più importanti e note per ospitare filari di vigneti di ottima qualità che entro il 2050 potrebbero vedere un declino delle coltivazioni a causa del riscaldamento globale.

Lo sostiene uno studio di Conservation International pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori, guidati da Lee Hannah, hanno condotto la ricerca utilizzando 17 modelli climatici per capire gli effetti che il l’aumento della temperatura avrà su 9 delle maggiori regioni dove si produce vino.

Le previsioni per i prossimi 50 anni sono state effettuate ipotizzando un aumento della temperatura media di 2,5 gradi (scenario probabile) e di 4,7 gradi (scenario peggiore ipotizzato dai climatologi).

In entrambi i casi il settore subirà una rivoluzione geografica che vede l’Europa vittima degli effetti peggiori con un calo della produzione previsto dell’85 per cento nelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, come l’italiana Toscana e la francese Bordeaux. Stessa sorte anche in Australia continentale (con un calo del 74 per cento), California (70 per cento), Sudafrica (55 per cento) e Cile (40 per cento).

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