Salute

Cellulare: il suo utilizzo è un indicatore del grado di depressione

Studio della Northwestern Medicine. Lo smartphone racconta la salute di una persona. Più tempo si passa al telefono e più si è a rischio. Il Gps rivela anche l’isolamento a casa

Si può anche far finta di sorridere, ma il nostro telefonino conosce la verità: in base a quanto lo usiamo, e agli spostamenti che facciamo e che vengono tracciati dal Gps, può sapere se siamo depressi.

È ciò che sostiene uno studio della Northwestern Medicine, secondo cui grazie al cellulare si possono individuare i sintomi della depressione e la sua gravità.

Per gli esperti più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato. Un altro indicatore è ciò che facciamo durante la giornata: stare molto a casa può essere un segnale della malattia.

Una persona depressa, si legge nello studio pubblicato sul «Journal of Medical Internet Research», trascorre in media 68 minuti al giorno al telefono, durante i quali evita di pensare a ciò che non va, mentre chi non è depresso ha una media di 17 minuti.

Si può ipotizzare la depressione anche se il Gps dello smartphone indica che un individuo trascorre la maggior parte del tempo a casa o in pochissimi luoghi, mostrando una tendenza a isolarsi e la mancanza di motivazione ed energia per uscire.

Dieta: sono i polmoni che espellono il grasso corporeo

PolmoniDove va il grasso in eccesso quando affrontiamo una dieta dimagrante? Viene espulso attraverso il respiro e per la prima volta i ricercatori australiani ne hanno misurato percorsi e quantità

Quando l'ago della bilancia scende, il corpo si assottiglia e perdiamo peso: ma dove va a finire il grasso in eccesso di cui il corpo si libera?

Passa attraverso i polmoni, e la scoperta, seppur già nota, sconvolge quello che per molti anni dietologi e personal trainer hanno spiegato ai loro pazienti.

La perdita di peso e circonferenza corporea infatti è sempre stata motivata con un passaggio che trasforma la “ciccia” in calore ed energia bruciati dal nostro stesso corpo e questo è sempre bastato a motivare l'assottigliamento del fisico in alcune zone più marcato e in altre più difficoltoso.

Ma oggi i ricercatori australiani hanno dato una risposta più precisa a un mistero su cui in pochi si interrogano.

Lo studio è stato condotto dagli scienziati in biochimica della UNSW, University of New South Wales di Sidney, Australia, e i risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal (clicca qui). Secondo i calcoli dei ricercatori, il processo metabolico della perdita di peso è regolato da una semplice operazione: il grasso corporeo diventa aria, respirata ed espulsa dal nostro corpo attraverso i polmoni per l'80 per cento della sua consistenza. E questo piccolo segreto è insito in una delle leggi da sempre note: la legge della conservazione della massa.

Dermatiti: 172 nuovi allergeni, di cui ben 119 in ambito lavorativo

AllergieC'è l'istruttore di nuoto allergico al cloruro d'alluminio nelle piscine e il falegname ipersensibile a sostanze nella segatura, l'addetto del fast food che non può toccare il piccante chili senza che la pelle si arrossi e l'idraulico che non tollera composti presenti nelle gomme dei tubi.

Sono alcuni fra i circa 600 casi denunciati ogni anno come dermatiti professionali, ma la realtà è ben più seria: con 172 nuovi allergeni scoperti negli ultimi otto anni, di cui ben 119 correlati a dermatiti in ambiente lavorativo, si stima che i lavoratori colpiti da una patologia dermatologica correlata al proprio impiego siano un numero molto più elevato.

Lo sottolineano gli esperti riuniti per il congresso nazionale della Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA), a Caserta dal 5 al 7 novembre, spiegando che le mancate denunce derivano in buona parte dalla crisi economica: la paura di perdere il lavoro spinge molti a tacere i disturbi e a conviverci con fatica.

Segnalare i problemi è invece essenziale per riconoscere le situazioni di rischio e mettere in pratica i metodi di prevenzione, spesso molto semplici, che possono impedire la comparsa di dermatiti professionali.

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