Salute

Scottature solari: Un dermatologo spiega i rimedi

SoleI consigli del dermatologo Monti: “Le bruciature solari uccidono le cellule e aumentano rischi di melanoma. Dopo l’esposizione meglio impacchi freschi. Le protezioni? Alcune dannose”

La scarsa conoscenza degli effetti del sole e l’utilizzo non corretto delle creme solari sono le prime cause delle scottature estive che – secondo un’indagine condotta su 40 dermatologi, geriatri e pediatri da “In a bottle” – colpiranno quest’estate circa il 32% degli italiani, specialmente nelle aree delle spalle, del viso e del torace.

Come se non bastasse, ecco arrivare in Italia la deleteria moda statunitense della “sunburn art”, che consiste nell’utilizzare la crema solare a mo’ di decorazione in alcune parti del corpo per ottenere a fine giornata dei disegni creati dal contrasto tra la cute arrossata e la cute bianca da mostrare in pubblico e postare su Instagram.

Una tendenza pericolosa da cui è bene chiamarsi fuori. “Quello che al momento può sembrare un gioco estivo può portare a conseguenze molto spiacevoli” avverte Marcello Monti, responsabile del reparto di Dermatologia dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano e docente di dermatologia all’Università di Milano.

Non chiamiamole “scottature”

Ogni scottatura provocata dal sole è in grado di causare danni al dna cellulare, accelerare il processo di invecchiamento della pelle e accrescere il rischio di tumore.

Cellulare: il suo utilizzo è un indicatore del grado di depressione

Studio della Northwestern Medicine. Lo smartphone racconta la salute di una persona. Più tempo si passa al telefono e più si è a rischio. Il Gps rivela anche l’isolamento a casa

Si può anche far finta di sorridere, ma il nostro telefonino conosce la verità: in base a quanto lo usiamo, e agli spostamenti che facciamo e che vengono tracciati dal Gps, può sapere se siamo depressi.

È ciò che sostiene uno studio della Northwestern Medicine, secondo cui grazie al cellulare si possono individuare i sintomi della depressione e la sua gravità.

Per gli esperti più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato. Un altro indicatore è ciò che facciamo durante la giornata: stare molto a casa può essere un segnale della malattia.

Una persona depressa, si legge nello studio pubblicato sul «Journal of Medical Internet Research», trascorre in media 68 minuti al giorno al telefono, durante i quali evita di pensare a ciò che non va, mentre chi non è depresso ha una media di 17 minuti.

Si può ipotizzare la depressione anche se il Gps dello smartphone indica che un individuo trascorre la maggior parte del tempo a casa o in pochissimi luoghi, mostrando una tendenza a isolarsi e la mancanza di motivazione ed energia per uscire.

Dieta: sono i polmoni che espellono il grasso corporeo

PolmoniDove va il grasso in eccesso quando affrontiamo una dieta dimagrante? Viene espulso attraverso il respiro e per la prima volta i ricercatori australiani ne hanno misurato percorsi e quantità

Quando l'ago della bilancia scende, il corpo si assottiglia e perdiamo peso: ma dove va a finire il grasso in eccesso di cui il corpo si libera?

Passa attraverso i polmoni, e la scoperta, seppur già nota, sconvolge quello che per molti anni dietologi e personal trainer hanno spiegato ai loro pazienti.

La perdita di peso e circonferenza corporea infatti è sempre stata motivata con un passaggio che trasforma la “ciccia” in calore ed energia bruciati dal nostro stesso corpo e questo è sempre bastato a motivare l'assottigliamento del fisico in alcune zone più marcato e in altre più difficoltoso.

Ma oggi i ricercatori australiani hanno dato una risposta più precisa a un mistero su cui in pochi si interrogano.

Lo studio è stato condotto dagli scienziati in biochimica della UNSW, University of New South Wales di Sidney, Australia, e i risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal (clicca qui). Secondo i calcoli dei ricercatori, il processo metabolico della perdita di peso è regolato da una semplice operazione: il grasso corporeo diventa aria, respirata ed espulsa dal nostro corpo attraverso i polmoni per l'80 per cento della sua consistenza. E questo piccolo segreto è insito in una delle leggi da sempre note: la legge della conservazione della massa.

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