Salute

Vegan Snack: pranzi e spuntini vegani

Vegan Snack - LibroDeliziose ricette per una pausa pranzo sana e nutriente in ufficio, a scuola o in viaggio

Preparare uno spuntino vegano non è mai stato così facile!

Mangiare vegan nella pausa pranzo si può?

E poter scegliere tra decine di piatti invitanti e succulenti, ma sempre vegan?

Vegan snack illustra quanto sia facile preparare in poco tempo pranzi e spuntini da portare con sé in ufficio, a scuola o come snack da consumare in viaggio.

Ricchi panini, saporiti tramezzini, fantasiose piadine, ma anche deliziose creme da spalmare, zuppe calde, mini-sformati vegan, variopinte insalate di pasta, piccoli strudel salati e molto altro: tutti piatti squisiti e incredibilmente rapidi da preparare.

Seguire un approccio vegan non deve per forza di cose implicare una scarsa scelta nel menù. Con Vegan snack potete dare briglia sciolta alla fantasia e sbizzarrirvi a preparare per voi o i vostri cari spuntini che non mancheranno di fare gola a molti!

Le 10 regole per conservare al meglio gli alimenti in frigo

Cibi in frigoriferoSembra la cosa più semplice del mondo, invece la corretta conservazione di alimenti in frigorifero deve rispondere a una serie di indicazioni, specie nei mesi estivi, a partire da due principi che ai più sfuggono: cambia la temperatura in base alla zona all'interno del frigo, e non tutti gli alimenti vanno conservati alla stessa temperatura.

Ecco perché il ministero della Salute italiano, nell'ambito di Expo, ha prodotto un decalogo ad hoc.

Primo punto:

verifica la temperatura all'interno del tuo frigorifero. “Mantieni la temperatura interna del frigorifero intorno ai 4-5 gradi (sulla mensola centrale) - scrive il ministero - per conservare nel modo migliore i tuoi cibi.

Colloca il frigorifero lontano da fonti di calore.

Aprilo solo al bisogno e richiudilo in tempi brevi”.

La demenza è ormai diventata una epidemia

La demenza colpisce sempre di più i quarantenniPubblichiamo un importante articolo tratto da una testata mainstream. Fatta la tara di qualche luogo comune (l’età media che si allunga, l’attività fisica come panacea…) ed assurdità (che cosa c’entra il clima con l’inquinamento?), la ricerca compiuta nel Regno Unito conferma quanto asseriamo da almeno un quinquennio.

Si sta diffondendo un’epidemia silenziosa che sta colpendo molti più pazienti oggi di quanto avveniva vent’anni fa. È la demenza, che forse smetteremo di chiamare “senile”: si riscontra un preoccupante aumento dei casi precoci, soprattutto tra i quarantenni. Se, infatti, negli anni 90' del XX secolo la diagnosi si situava intorno ai sessant’anni, oggi la diagnosi di un principio di demenza avviene molto prima.

Una ricerca condotta presso la Bournemouth University ha lanciato l’allarme sul rischio, sempre più concreto, di ammalarsi in età adulta, in una fascia anagrafica pur sempre lontana dalla senilità, tenendo conto, tra l’altro, dell’allungamento della speranza di vita (che è una fola, n.d.r.). I principali responsabili di questa insorgenza precoce sono fattori ambientali, tra cui l’inquinamento atmosferico prodotto dagli scarichi degli aerei e delle auto.

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